Giulio84 ha scritto:Lutz Eigendorf calciatore tedesco degli anni settanta/ottanta alla guida della sua Alfetta GTV
Nacque a Branderburg an der Havel nel luglio del 1956 in Germania Est. Era un centrocampista grintoso che vedeva poco la porta, ma tutti ricordano per la sua forza di volontà. Incominciò la sua carriera alla Dinamo Berlino, in quel tempo una delle squadre più forti della Germania Est. Giocò precisamente 100 partite e nell’ultimo anno (1978-1979) vestì anche la maglia della Germania Est, giocando 6 partite e segnando 3 gol. Ma l’anno seguente Lutz decide di diventare un tedesco occidentale, ovvero della Germania Ovest.
La fuga all'ovest Il 20 marzo 1979, al termine dell'amichevole giocata a Gießen tra Dinamo Berlino e FC Kaiserslautern, Eigendorf fuggì all'ovest con la speranza di giocare proprio con i diavoli rossi. La riuscita defezione gli causò tuttavia una squalifica di un anno comminata dall'UEFA. Non era la prima volta che uno sportivo della Germania orientale fuggisse ad ovest della cortina di ferro, ma la questione era piuttosto imbarazzante per il fatto che il giocatore era sotto contratto proprio con la Dinamo Berlino, all'epoca squadra sotto il patrocinio della Stasi e, soprattutto, sotto le attenzioni di Erich Mielke, capo dell'organizzazione. La moglie Gabrielle e la figlia Sandy erano invece rimaste in Germania Est, osservate da una decina di agenti. La STASI riuscì successivamente a convincere la moglie del calciatore a divorziare con lui e a sposare un agente.
Eigendorf, scontata la squalifica, firmò un contratto con il Kaiserslautern e nel 1982 fu ceduto all'Eintracht Braunschweig. Nel periodo del suo trasferimento all'Eintracht, firmò anche, molto probabilmente, la sua condanna a morte; il calciatore infatti accettò di farsi intervistare davanti al muro di Berlino e davanti alla barriera in cemento criticò apertamente il sistema del calcio della Repubblica Democratica Tedesca. Alle 23.30 del 20 marzo 1983, il calciatore, a bordo della sua Alfa Romeo, si schiantò contro un albero e morì 34 ore dopo. L'autopsia rivelò che aveva una percentuale minima di alcool nel sangue e la Procura della Repubblica archiviò il caso per guida in stato di ubriachezza. Il complotto della Stasi La riunificazione tedesca comportò di conseguenza, la pubblicazione di molti documenti segreti appartenuti alla non più attiva STASI. Secondo Heribert Schwan, autore del documentario "Tod der Verrater" (morte del traditore) lo sportivo fu ucciso dalla Stasi in seguito al suo "tradimento". Per il giornalista infatti gli agenti del servizio iniettarono a Eigendorf una miscela di droghe e psicofarmaci e, sotto minaccia di morte, lo costrinsero a guidare, provocando l'incidente,sicuri della sua successiva morte.
Triste storia, che non conoscevo.
Una considerazione: chi è presente nella prima foto? La vettura non è la stessa che si vede successivamente accidentata, in quanto si riconosce bene, nella prima immagine, l'interno da GTV6 seconda serie (anche se il volante è di una prima serie). Mi sembra anche strano che la prima sia una foto dell'83 (una GTV6 seconda serie in quell'anno doveva essere nuova, mentre si vede la calotta dello specchio retrovisore esterno, oltre ad essere montata al contrario, è anche molto rovinata e consumata).