Sono passati settanta anni da uno dei giorni più tremendi della storia d'Italia, non tanto per la resa (chiamata benevolmente "Armistizio") che a quel punto era inevitabile e giusta, quanto per la scellerata (non)gestione della stessa, con la fuga a Pescara del Re, di Badoglio e di gran parte dello Stato Maggiore delle Forze Armate lasciando allo sbando e senza indicazioni i militari italiani che in brevissimo tempo subirono la sorpresa dell'attacco dei tedeschi, semplicemente più aggiornati di loro.
Con assoluta banalità (lo so!) inserisco la scena più significativa di "Tutti a casa", un film di Comencini del 1960 interpretato da un Alberto Sordi in stato di grazia.
Un grande film che consiglio sempre di (ri)vedere e che mi sta nel cuore anche perché girato prevalentemente a Livorno (anche se nella finzione si parla di località venete, con conseguente doppiaggio pure delle comparse), che all' epoca presentava ancora molte costruzioni che avevano subito le ferite dei bombardamenti.
http://www.youtube.com/watch?v=qqbHkPSRbhM
Di seguito qualche link da Wikipedia per un primo approfondimento dell' argomento.
Le firme preliminari a Cassibile (03/09/43).
http://it.wikipedia.org/wiki/Armistizio_di_Cassibile
Il proclama di Badoglio annunciato alla radio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Proclama_B ... embre_1943
L'armistizio vero e proprio del 29/09/43.
http://it.wikipedia.org/wiki/Armistizio_lungo
8 settembre
8 settembre
Ultima modifica di IL MIMMI il 08 set 2013 21:16:32, modificato 2 volte in totale.
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Re: 8 settembre
IL MIMMI ha scritto:Sono passati settanta anni da uno dei giorni più tremendi della storia d'Italia, non tanto per la resa (chiamata benevolmente "Armistizio")
Suonano ancora attuali le parole del Comandante Junio Valerio Borghese all'indomani della RESA:
"In ogni guerra, la questione di fondo non è tanto di vincere o di perdere, di vivere o di morire; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive, di come si muore. Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà. La resa ed il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo."
Poche settimane dopo Caporetto eravsmo in baldanzosa ripresa, con um crescendo che ci porto' alla meta. Dopo Alamein ci furono, sì, lampeggi di valore disperato nella umiliazione immeritatamente collettiva, ma non ci siamo ripresi mai, neppure oggi, nonostante un apparente benessere. Forse perché la barca italiana, pur non equipaggiata peggio delle altre, negli ultimi venti trenta quarant'anni viene governata, Iddio ci perdoni, da piloti che non sono del mestiere. (PCD "le 300 ore a nord di Qattara", Lomganesi, Milano, 1972, p. 402)
Credo che fotografi abbastanza bene la situazione... anche se la retrodata ad ottobre 1942. Diciamo che fu l'inizio di un crescendo rossiniano (a voi stabilire se di gloria o di vergogna, la politica in questo caso fa a pugni con la storia...) che ebbe il suo apice l'8 settembre. Ma le cui conseguenze continuano....
Credo che fotografi abbastanza bene la situazione... anche se la retrodata ad ottobre 1942. Diciamo che fu l'inizio di un crescendo rossiniano (a voi stabilire se di gloria o di vergogna, la politica in questo caso fa a pugni con la storia...) che ebbe il suo apice l'8 settembre. Ma le cui conseguenze continuano....
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