Alfasud Bimotore Wainer
Inviato: 07 gen 2016 15:33:55
Nel corso della storia Alfa Romeo sono esistite sicuramente due vetture con doppia motorizzazione; ma vale spendere due parole anche su questa, nonostante si tratti di una realizzazione artigianale:
L'idea dell’Alfasud Bimotore si deve a Gianfranco “Wainer” Mantovani (non è dato sapere se solo omonimo o anche parente del Commendatore…) che la costruì nella sua officina di Corsico (MI) partendo da una Alfasud TI primo modello del 1974, quella impiegata anche per il celebre Trofeo monomarca.
Espertissimo meccanico e preparatore, nonché poi anche concessionario, Wainer collaborava spesso con Carlo Chiti fornendogli preziose consulenze.
Già negli anni ’60 il Wainer aveva costruito, per un amico che viveva in Sudamerica, una vettura a trazione integrale con due motori su base Fiat 500; ma l’idea di un mezzo pratico, economico e di facile disimpegno su fondi con scarsa aderenza dovette scontrarsi con la difficoltà di trasmettere il moto alle ruote anteriori tramite giunti omocinetici, così l’idea venne abbandonata.
L’occasione di rispolverare il vecchio proposito gli si presentò all’uscita dell’Alfasud, vettura agile e spaziosa, ma soprattutto già a trazione anteriore: l’ideale per questo tipo di trasformazione.
Procuratasi quindi un’Alfasud TI , ne fece tagliare il fondo nella zona del sedile posteriore e rimosse il retrotreno completo; fece poi saldare i lamierati del telaio anteriore, disponibili a ricambi, in corrispondenza del foro praticato sul pianale così da sorreggere un secondo gruppo motore-cambio identico a quello anteriore, ed al quale venne poi infulcrato ed ancorato alla scocca un avantreno completo, privato solo del meccanismo dello sterzo. Il serbatoio del carburante venne collocato nel baule e furono aggiunti una seconda pompa per comandare la frizione posteriore, due radiatori con elettroventola sui fianchetti (opportunamente tagliati e dotati di presa d’aria), un radiatore per l’olio, il sistema di scarico completo per il motore posteriore, un complesso di leveraggi che consentiva, con una sola leva ed un solo pedale, di azionare entrambe le frizioni ed i cambi:
Le tubazioni di scarico dei due motori attraversavano il pianale da lati opposti
L'idea dell’Alfasud Bimotore si deve a Gianfranco “Wainer” Mantovani (non è dato sapere se solo omonimo o anche parente del Commendatore…) che la costruì nella sua officina di Corsico (MI) partendo da una Alfasud TI primo modello del 1974, quella impiegata anche per il celebre Trofeo monomarca.
Espertissimo meccanico e preparatore, nonché poi anche concessionario, Wainer collaborava spesso con Carlo Chiti fornendogli preziose consulenze.
Già negli anni ’60 il Wainer aveva costruito, per un amico che viveva in Sudamerica, una vettura a trazione integrale con due motori su base Fiat 500; ma l’idea di un mezzo pratico, economico e di facile disimpegno su fondi con scarsa aderenza dovette scontrarsi con la difficoltà di trasmettere il moto alle ruote anteriori tramite giunti omocinetici, così l’idea venne abbandonata.
L’occasione di rispolverare il vecchio proposito gli si presentò all’uscita dell’Alfasud, vettura agile e spaziosa, ma soprattutto già a trazione anteriore: l’ideale per questo tipo di trasformazione.
Procuratasi quindi un’Alfasud TI , ne fece tagliare il fondo nella zona del sedile posteriore e rimosse il retrotreno completo; fece poi saldare i lamierati del telaio anteriore, disponibili a ricambi, in corrispondenza del foro praticato sul pianale così da sorreggere un secondo gruppo motore-cambio identico a quello anteriore, ed al quale venne poi infulcrato ed ancorato alla scocca un avantreno completo, privato solo del meccanismo dello sterzo. Il serbatoio del carburante venne collocato nel baule e furono aggiunti una seconda pompa per comandare la frizione posteriore, due radiatori con elettroventola sui fianchetti (opportunamente tagliati e dotati di presa d’aria), un radiatore per l’olio, il sistema di scarico completo per il motore posteriore, un complesso di leveraggi che consentiva, con una sola leva ed un solo pedale, di azionare entrambe le frizioni ed i cambi:
Le tubazioni di scarico dei due motori attraversavano il pianale da lati opposti