Negli anni dell'autarchia e delle c.d. 'inique sanzioni' svariati furono i tentativi per alimentare i motori a benzina con carburanti meno costosi e di semplice reperibilità;parecchia fortuna ebbe in quel periodo l'alimentazione a gassogeno,basata sulla generazione di gas originato dalla combustione,in apposita caldaia,del carbone di legna.
Interessante e degna di nota fu l'esperienza del professor Mario Ferraguti,direttore della stazione di frutticultura di Grottarossa,che dopo aver tentato l'applicazione sulla sua vettura 6C 1750 Gran Sport Zagato di un gassogeno adatto ad un motore agricolo e che risultava troppo voluminoso per la vettura,instaurò una collaborazione in proposito addirittura con Vittorio Jano.
Riuscito a contenere il gassogeno,su consiglio del progettista, a dimensioni e peso tali da poterlo installare sulla 1750,Ferraguti inviò il tutto al Portello,dove Jano,rimasto in qualche modo affascinato dall'impresa,diede direttive per adattare la vettura alla nuova alimentazione.
Il rapporto di compressione fu ridotto a 7,45:1 e la riduzione al ponte accorciata,per consentire alla vettura,oltremodo appesantita e sbilanciata,uno spunto in salita più accettabile.Sul condotto di aspirazione,inoltre,fu applicato un dispositivo che consentiva di far funzionare il motore a benzina fintanto che,partendo a freddo,non si fosse generata nel gassogeno una sufficiente quantità di gas,o si fosse esaurito il carbone,o ancora fosse necessario uno spunto "gagliardo" (strada ripida di montagna: i classici passi della Futa o della Raticosa, ad es.):la benzina era immessa nel serbatoio 'Autovac' da 12 litri fissato sul parafiamma che normalmente alimentava, per gravità, il carburatore.
I successivi collaudi eseguiti da Ferraguti diedero esito lusinghiero:la 1750 GS non era veloce come una vettura normale a benzina,ma non dava problemi di alimentazione,non sporcava le candele e consumava 25 kg. di carbone per 100 km (poteva portarne 90 kg. e a titolo di paragone 1 litro di benzina corrispondeva a 2,5 kg. di legna).
Al banco il motore erogava 53 CV,contro gli 85 della versione normale,e si potevano raggiungere i 110 km/h.
Ferraguti,con questa vettura,partecipò ad alcune gare,compresa la Mille Miglia del 1933,senza lamentare inconvenienti di sorta.
Due scatti relativi alla Mille Miglia del 1933:
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Si notino le pedane tagliate per lasciare posto ai serbatoi laterali
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