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La G1 doveva essere l'ammiraglia dell'Alfa Romeo, un modello assimilabile cioè alle Rolls Royce e alle Bugatti.
La G1 aveva infatti un motore di 6.330 cc per 70 cv a 2100 giri/min che garantiva la silenziosità necessaria alle vetture di rappresentanza.
Non ebbe purtroppo fortuna commerciale in Italia a causa del regime vigente sulla tassazione dei veicoli, nonché del prezzo del carburante. La modesta produzione di 52 vetture trovò favorevole il mercato australiano che apprezzò questo modello per la sua qualità costruttiva.
L'unico esemplare di G1 rimasto al mondo è di proprietà del sig. Ross Flewell Smith di Queensland.
Egli nel 1962 trovò uno chassis incompleto di molte parti esterne; interpellato Luigi Fusi egli potè fornirgli alcuni elementi come dinamo e motorino d'avviamento e molti disegni di motore e chassis che il sig. Smith fece ricostruire per completare il suo chassis. Fusi gli indicò anche poter trovare un secondo chassis meno completo ma utile per completare il lavoro.
Per la carrozzeria – dopo alcuni tentativi di adattamento di carrozzerie trovate qua e là in Australia – Smith seguì il consiglio di Fusi e cioè costruire uno spider sul tipo di quelli delle vetture degli anni 20, basandosi su disegni originali. Avuti i disegni la vettura fu pronta e marciante nel 1975.

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Adesso ci sono arrivato. Quindi su una tiratura di poco più di 50 pezzi confermi che sono finiti tutti nel paese dei canguri e a tutt'oggi rimane solo lei?

Una foto integrale della G1 carrozzata Bollani (attiva a Milano fino al 1926 circa)