Darracq
Inviato: 12 giu 2013 18:09:23
Le origini dell'Alfa Romeo risalgono al 1906 ed hanno un nome francese. Il quel periodo esistevano già le premesse per lo sviluppo dei nuovi veicoli a motore, e il costruttore francese Alexandre Darracq, considerato il successo che le sue realizzazioni stavano ottenendo anche in Italia, costituì la Società Anonima Automobili Darracq, con sede a Napoli.
L'intento era di procedere, aggirando gli ostacoli doganali, al montaggio delle proprie vetture, già assai diffuse in Francia e in Gran Bretagna, e dare anche vita a nuovi modelli: il piccolo bicilindrico 8-10 HP e il Fiacre 14-16 HP. Ben presto emersero però gli svantaggi costituiti dal forte decentramento di Napoli rispetto al resto dell'industria nel nord Italia, e fu presa la decisione di trasferire l'attività a Milano.
Il terreno per la costruzione della nuova fabbrica venne individuato in un'area di 36.000 mq sulla Strada del Portello, località alla periferia della città.
I taxi per i quali si era profilata un'importante commessa da parte di alcune imprese del meridione, stavano vivendo un momento di euforia sul mercato; erano vincolati da particolari norme che imponevano standard comuni di fabbricazione e ciò semplificava il lavoro dei costruttori che non dovevano soggiacere alle più svariate richieste dei singoli clienti le quali finivano per far lievitare i costi di produzione.
La grossa commessa dei taxi tuttavia sfumò e, già nell'autunno del 1909, Alexandre Darracq giunse alla determinazione di chiudere lo stabilimento italiano a causa della quasi totale indifferenza che il nostro mercato aveva riservato ai suoi prodotti. Le piccole bicilindriche destinate alla clientela italiana non erano adatte alle pendenze della nostre strade.
Pur prossima ad interrompere ogni attività l'officina del Portello era tuttavia molto ben organizzata tanto che un gruppo di finanzieri milanesi si interessò ad essa e decise di acquistarla sottoscrivendo un capitale di 500.000 lire garantito dalla Banca Agricola Milanese. Alexandre Darracq si liberò quindi della consociata italiana e il 24 giugno del 1910 il complesso assunse il nome di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili.
Già nell'autunno del 1909 il Cav. Ugo Stella, amministratore delegato della neonata impresa italo-francese, tentò di rivitalizzare la piccola azienda con un prodotto d'avanguardia e, in vista di una soluzione di salvataggio da parte del gruppo di finanzieri milanesi, aveva incaricato il Geometra piacentino Giuseppe Merosi, capo della progettazione automobilistica alla Edoardo Bianchi, di dar vita a una gamma di vetture che avrebbero dovuto costituire il rilancio del marchio.
Il resto della Storia è consegnato alla Leggenda...........
L'intento era di procedere, aggirando gli ostacoli doganali, al montaggio delle proprie vetture, già assai diffuse in Francia e in Gran Bretagna, e dare anche vita a nuovi modelli: il piccolo bicilindrico 8-10 HP e il Fiacre 14-16 HP. Ben presto emersero però gli svantaggi costituiti dal forte decentramento di Napoli rispetto al resto dell'industria nel nord Italia, e fu presa la decisione di trasferire l'attività a Milano.
Il terreno per la costruzione della nuova fabbrica venne individuato in un'area di 36.000 mq sulla Strada del Portello, località alla periferia della città.
I taxi per i quali si era profilata un'importante commessa da parte di alcune imprese del meridione, stavano vivendo un momento di euforia sul mercato; erano vincolati da particolari norme che imponevano standard comuni di fabbricazione e ciò semplificava il lavoro dei costruttori che non dovevano soggiacere alle più svariate richieste dei singoli clienti le quali finivano per far lievitare i costi di produzione.
La grossa commessa dei taxi tuttavia sfumò e, già nell'autunno del 1909, Alexandre Darracq giunse alla determinazione di chiudere lo stabilimento italiano a causa della quasi totale indifferenza che il nostro mercato aveva riservato ai suoi prodotti. Le piccole bicilindriche destinate alla clientela italiana non erano adatte alle pendenze della nostre strade.
Pur prossima ad interrompere ogni attività l'officina del Portello era tuttavia molto ben organizzata tanto che un gruppo di finanzieri milanesi si interessò ad essa e decise di acquistarla sottoscrivendo un capitale di 500.000 lire garantito dalla Banca Agricola Milanese. Alexandre Darracq si liberò quindi della consociata italiana e il 24 giugno del 1910 il complesso assunse il nome di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili.
Già nell'autunno del 1909 il Cav. Ugo Stella, amministratore delegato della neonata impresa italo-francese, tentò di rivitalizzare la piccola azienda con un prodotto d'avanguardia e, in vista di una soluzione di salvataggio da parte del gruppo di finanzieri milanesi, aveva incaricato il Geometra piacentino Giuseppe Merosi, capo della progettazione automobilistica alla Edoardo Bianchi, di dar vita a una gamma di vetture che avrebbero dovuto costituire il rilancio del marchio.
Il resto della Storia è consegnato alla Leggenda...........