Munari Day 24/03/2013
Inviato: 25 mar 2013 19:13:52
Una giornata memorabile
Ieri, domenica 24 marzo, si è svolto presso l’auditorium del Municipio di Volpago del Montello (TV) il “Munari Day”; il club Amici della Storica Lancia ha consegnato al grande Sandro Munari il premio alla carriera.
Evento davvero di grande spessore sportivo e culturale, erano presenti oltre al Drago, numerosi giornalisti delle cronache sportive dell’epoca, ingegneri e progettisti Lancia e tante persone note e meno note che in qualche modo sono state, o sono ancora, legate all’attività di Munari. Commosso, l’abbraccio fraterno con la signora Ariella Mannucci, moglie di Mario Mannucci, scomparso nel 2011.
L’intervista con Munari – ad opera del giornalista e scrittore Sergio Remondino – ha avuto un’impostazione di tipo narrativo, alternando i commenti di Munari alle presentazioni dei vari filmati dell’epoca, agli interventi degli ingegneri che preparavano le varie Fulvia e Stratos. Molta malinconia nel vedere i filmati – peraltro bellissimi – con le inquadrature del cofano della Fulvia coupè con la grande scritta sul cofano LANCIA – ITALIA: due parole che con gli occhi di oggi hanno il sapore di un orgoglio nazionale che purtroppo non c’è più.
Tanti aneddoti, aspetti poco noti o sconosciuti di un mondo – quello dei rally – profondamente cambiato negli ultimi 30 anni, qualche rimpianto specie quando, a conclusione di ogni intervento, le testimonianze terminavano con un laconico “…poi è arrivata la Fiat…”. Alfa e Lancia accomunate da un identico triste epilogo.
Sandro Munari, che avevo conosciuto nel 2010, è una persona d’altri tempi: sempre pacato, genuino, quasi timido nell’esporre i fatti e le vittorie. Io e Sandrino che eravamo stati invitati all’evento, difficilmente dimenticheremo questa giornata.
Con Marcello Minerbi
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Ing. Gianni Tonti
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Ieri, domenica 24 marzo, si è svolto presso l’auditorium del Municipio di Volpago del Montello (TV) il “Munari Day”; il club Amici della Storica Lancia ha consegnato al grande Sandro Munari il premio alla carriera.
Evento davvero di grande spessore sportivo e culturale, erano presenti oltre al Drago, numerosi giornalisti delle cronache sportive dell’epoca, ingegneri e progettisti Lancia e tante persone note e meno note che in qualche modo sono state, o sono ancora, legate all’attività di Munari. Commosso, l’abbraccio fraterno con la signora Ariella Mannucci, moglie di Mario Mannucci, scomparso nel 2011.
L’intervista con Munari – ad opera del giornalista e scrittore Sergio Remondino – ha avuto un’impostazione di tipo narrativo, alternando i commenti di Munari alle presentazioni dei vari filmati dell’epoca, agli interventi degli ingegneri che preparavano le varie Fulvia e Stratos. Molta malinconia nel vedere i filmati – peraltro bellissimi – con le inquadrature del cofano della Fulvia coupè con la grande scritta sul cofano LANCIA – ITALIA: due parole che con gli occhi di oggi hanno il sapore di un orgoglio nazionale che purtroppo non c’è più.
Tanti aneddoti, aspetti poco noti o sconosciuti di un mondo – quello dei rally – profondamente cambiato negli ultimi 30 anni, qualche rimpianto specie quando, a conclusione di ogni intervento, le testimonianze terminavano con un laconico “…poi è arrivata la Fiat…”. Alfa e Lancia accomunate da un identico triste epilogo.
Sandro Munari, che avevo conosciuto nel 2010, è una persona d’altri tempi: sempre pacato, genuino, quasi timido nell’esporre i fatti e le vittorie. Io e Sandrino che eravamo stati invitati all’evento, difficilmente dimenticheremo questa giornata.
Con Marcello Minerbi
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Ing. Gianni Tonti
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