L'Italia che affonda

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Moramax
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Fine della Mivar televisori

Messaggioda Moramax » 16 mar 2014 13:17:36


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rossogamba
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Messaggioda rossogamba » 16 mar 2014 21:55:08

Grazie Max, non mi vergogno a dire che ho avuto gli occhi lucidi a guardare il filmato.
Non conoscevo affatto la vicenda imprenditoriale del signor Vichi, un grande uomo, con delle grandi idee nate quando l'Italia era un grande paese.
I prodotti Mivar sono sempre stati in casa nostra: da bambino quando i notiziari si ascoltavano alla radio fino ad oggi dove in cucina c'è una piccola tv Mivar che mio cugino ci regalò per il matrimonio e che fa ancora il suo bel servizio.
I punti in comune con la nostra amata Alfa sono fin troppo numerosi; che fine ingloriosa, mi dispiace veramente :cry:

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masi&angi
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Messaggioda masi&angi » 17 mar 2014 08:28:13

Sacha ha scritto:Apprezzo sempre di più la pioggia....

S.


......ed io i krauti!

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giuliasuper69
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Messaggioda giuliasuper69 » 17 mar 2014 10:28:46

Stria triste quella della Mivar,specie se si pensa alla grandezza e generosità del suo fondatore il quale non ha esistato a investire il suo patrimonio personale nella fabbirca e nella tutela dei suoi dipendenti,in un epoca in cui le aziende chiudono spesso svuotate dalla proprietà e dai manager dai bonus milionari, resta una mosca bianca.In più i prodotti erano ottimi.Anche io in cucina ho un mivar secolare che funziona benissimo,questa fine mi è davvero dispiaciuta.

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Moramax
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Messaggioda Moramax » 17 mar 2014 11:24:30

rossogamba ha scritto:Grazie Max, non mi vergogno a dire che ho avuto gli occhi lucidi a guardare il filmato.
Non conoscevo affatto la vicenda imprenditoriale del signor Vichi, un grande uomo, con delle grandi idee nate quando l'Italia era un grande paese.
I prodotti Mivar sono sempre stati in casa nostra: da bambino quando i notiziari si ascoltavano alla radio fino ad oggi dove in cucina c'è una piccola tv Mivar che mio cugino ci regalò per il matrimonio e che fa ancora il suo bel servizio.
I punti in comune con la nostra amata Alfa sono fin troppo numerosi; che fine ingloriosa, mi dispiace veramente :cry:


Dire che mi è venuto un nodo in gola è dire poco ,mi sono sentito un rospo in gola ...Un mio amico storico di vecchia data ,un perito elettronico che aggiusta pc televisori etc .tempo fa mi disse che smontando i Mivar si era reso conto che dietro ci doveva essere uno "all'antica".... qualche anno fa ha scoperto che non si sbagliava ,e l'altro giorno mi chiamò perche in televisione stavano mandando questo filmato tragico .Anche io ho un Mivar in cucina che da poco ho messo da parte perché ho problemi con quei maledetti decoder del digitale terrestre .Ho deciso dopo di cio di farlo funzionare .Da ora in poi quando mi troverò davanti a qualche difficolta ,un pezzettino del sig Vichi affiorera in me :wink:...solo pensare che ci sono persone che hanno creato tanto dal nulla ....Il problema secondo me è stato rimanere indietro con i "pannelli" per auto produrseli ma non è colpa sua Basti pensare che la stessa fine l'hanno fatta tutti i colossi tedeschi Grunding Saba Telefunken etc .Questi orientali oramai ci hanno distrutto ,vedo a rischio anche il settore dei pc e motori elettrici
Con le potentissime calamite al neodimio strategiche nella produzione di hard disk sempre più veloci e auto a motore elettrico i cinesi stanno cercando di metterci in ginocchio .Per anni c'erano miniere di "terre rare" (che servono per produrre il neodimio) in tutto il mondo .I cinesi hanno abbassato i prezzi anche perché producono fregandosene dell'ambiente .In tutto i mondo hanno chiuso tutte le miniere perché i prezzi cinesi erano bassissimi .Una volta che i cinesi hanno ottenuto il monopolio hanno alzato i prezzi e ora da quanto ho capito non lo esportano più ...Gli americani hanno riaperto le cave ..ma tra 1000 difficolta perché nel resto del mondo abbiamo le leggi anti inquinamanto.....Ci stanno distruggendo ,ci vorrebbe un bel blocco delle importazioni a livello mondiale anche perché il loro inquinamento avviene sul nostro pianeta
http://www.technologyreview.it/index.ph ... cle&a=2060

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Messaggioda rossogamba » 27 nov 2014 10:51:11

Dove vogliamo andare in Italia se gestiamo la tecnologia con la zappa?
Ai primi di novembre accetto la proposta di Telecom Italia di convertire la mia linea ADSL 7 mega e passare alla fibra ottica con velocità di 30 mega e traffico voce illimitato. La proposta, che comprende anche altri servizi, in termini economici in effetti è conveniente, pertanto accetto la proposta e mi viene fissato un appuntamento con il tecnico Telecom per venerdì 28 novembre presso la mia abitazione per l’istallazione e configurazione del nuovo modem fibra e altre verifiche.
La sera di mercoledì 19 novembre la linea ADSL sparisce; immagino un’anomalia temporanea, spengo tutto e vado a dormire. La mattina seguente però il segnale non è ancora tornato, telefono al servizio tecnico e segnalo il guasto. Mi rispondono che l’anomalia è causata dalla conversione da ADSL tradizionale alla fibra; replico che il passaggio è previsto per il 28/11. Da giovedì scorso almeno due volte al giorno chiamo il 187 ma pare non ci sia nulla da fare, la linea ADSL è stata interrotta NOVE GIORNI PRIMA per interventi tecnici di conversione. Sono imbufalito, non è possibile proporre una tecnologia innovativa come la fibra ottica e gestirla con criteri da preistoria della telefonia cazzo!
Le urgenze le ho gestite con il telefonino e con il PC dell’ufficio: è una toppa ma non è certamente la soluzione.
Come se non bastasse – da buona tradizione italica – vi è stato un continuo scaricabarile tra ufficio tecnico e ufficio commerciale per l’imputazione delle responsabilità, accampando pretesti e scuse di ogni tipo. Ho già aperto la pratica di rimborso e indennizzo.
P.S.: indossando per un momento le vesti di fancazzista illuminato vi comunico che in questo momento sto scrivendo dall’ufficio. Incrocio le dita e mi auguro che venerdì vada tutto per il meglio.

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Messaggioda Sandrino » 27 nov 2014 21:53:17

La primavera scorsa Carlo Vichi venne intervistato ad un programma radiofonico su Radiouno, riferendo fra l'altro sulla sua attività imprenditoriale e, con una punta di amarezza, della forzata fine della stessa.
Ciò che mi colpì profondamente, per assurdo, fu la risposta che diede quando gli chiesero cosa pensasse dell'attuale Presidente del Consiglio, risposta che qui non espongo perchè non amo discutere di argomenti politici ma che in quel momento perfettamente condividevo. Malgrado le sue 90 e passa primavere si era dimostrato attentissimo a quanto gli capitava intorno e dava l'impressione di averlo sempre fatto. Sicuramente, come hanno commentato sul sito della RAI, un uomo attento al valore delle cose piuttosto che al loro prezzo.

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Messaggioda rossogamba » 12 feb 2015 10:00:58

Oltre al disgusto per la sentenza Costa Concordia, rimango perplesso sull'interdizione per 5 anni come comandante di nave. Quindi significa che sto imbecille tra 5 anni potrà mettersi nuovamente al timone?
Questa è proprio la terra dei cachi :cry: :cry: :cry:

http://www.ansa.it/toscana/notizie/2015 ... ff09f.html

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Messaggioda Sacha » 13 feb 2015 22:35:54

ma...veramente incredibile. Roba che qua il ministro dell'Energia si é fatto 3-4 mesi di gabbio per aver dichiarato che fosse la moglie a guidare quando l'hanno beccato per eccesso di velocitá. Bah, 16 anni di cui pare ne fará 10 minuti al gabbio ed il resto a casa. Mi dispiace per le vittime, le loro famiglie e per i naufraghi che sono stati beffati.

"lotteró per dimostrare che non ho abbandonato la nave" dice....troppo forte, stava giá a terra quando gli altri iniziano ad evacuare. Ma andasse ad evacuare lui.

S.

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Sandrino
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Messaggioda Sandrino » 14 feb 2015 11:32:01

E pensare che, quando successe il naufragio dell'Andrea Doria (1956) il suo comandante fu davvero l'ultima persona ad abbandonare la nave; e lo fece soltanto, a quanto ebbi modo di sentire in una puntata della trasmissione 'Ulisse' dedicata a quella tragedia, solo dietro il pressante invito di alcuni dei suoi ufficiali, che dovettero dirgli 'Comandante, se non scende lei costringe noi a risalire'.
Nonostante la commissione d'inchiesta che venne istituita escludesse qualsiasi responsabilità sua e del suo equipaggio relativamente a quanto accaduto, però, egli non ottenne più il comando di alcuna nave.

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Messaggioda Sacha » 14 feb 2015 20:45:26

pure in campo arionatico, colpa o non colpa, dopo aver fatto un grifo é tosta rimettersi dietro ai comandi dal punto di vista di carriera. Poi ci sono quegli episodi dove anzi si attribuisce un esito positivo all'equipaggio e di solito quelli continuano...es BA098 5-6 anni fa andato lungo a Londra e Capt Sully appioppatosi col 320 sul fiume senza manco un graffio a 150 persone che mi pare dopo la sospensione per investigazione siano stati reintegrati e anzi trattati come eroi (come anche DC10 a Sioux City).

Comunque questo in effetti boh, come fa solo a dire che combatterá per provare che nun se l'é data quando stava giá a terra prima che evacuassero gli altri.

S.

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Re: L'Italia che affonda

Messaggioda Moramax » 02 giu 2015 10:23:03

http://www.ansa.it/motori/notizie/rubri ... 48362.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Pista_di_Nard%C3%B2
http://www.porscheengineering.com/nardo/en/
vabbè la cosa mi ha riempito da un lato di gioia considerando la passione verso il marchio ma dall'altro mi è sembrato opportuno segnalarlo in questo post :?

Giulio84
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Re: L'Italia che affonda

Messaggioda Giulio84 » 15 giu 2015 15:51:00

La lite per il marchio Ats finisce davanti al giudice
Conteso tra due cordate di imprenditori, il giallo di una firma falsa su un fax misterioso

Di chi è il leggendario marchio Ats, conteso da due cordate di imprenditori? Ora deciderà la magistratura, dopo esposti e denunce. La maledizione del Drake, 53 anni dopo, torna così a colpire Ats, nata nel 1962 in seguito a una scissione all’interno della Ferrari. Un gruppo di tecnici e dirigenti, in lite con Enzo Ferrari, se ne andarono con l’idea di sfidarlo nei circuiti di F1 e sul mercato. Finì male. I bolidi Ats (Automobili Turismo e Sport) creati dai mitici Carlo Chiti, Giotto Bizzarrini e Romolo Tavoni, debuttarono in F1 e uscirono presto di scena; idem le stradali, come la Gt Tipo 100 disegnata dalla matita di Franco Scaglione ma bocciata per la scarsa affidabilità. Adesso, oltre 50 anni dopo, di Ats ce ne sono due.
Battaglia legale tra i contendenti
La storia. I manager Daniele Maritan, di Novara, e Gianluca Gregis, Lecco, rispolverano nel 2011 il marchio Ats. Il logo - un drago rosso - viene registrato dall’Oami (registro europeo dei marchi) da Gregis. Costui, che oggi risiede a Tenerife, lo ha ceduto però alla società DM9 di Carlo Mazzucco, collegato a Maritan, nell’aprile 2014. Il primo prototipo della nuova produzione, l’Ats Sport, vede la luce un mese dopo. Gregis litiga con i soci e se ne va. Il 12 settembre 2014 qualcuno entra all’alba negli uffici Ats di Borgomanero e sabota la rete internet; il 16 settembre, da un hotel, parte un fax diretto all’Oami in cui si chiede la «cessione» del marchio Ats a Gianluca Gregis, firmato anche dal legale rappresentante di DM9, Michele Mazzucco.
Jacometti: «Adesso il marchio è mio»
L’Oami restituisce il marchio a Gregis. A sua volta Grecis lo rivende a Piero Jacometti, importante imprenditore svizzero, che vuole utilizzarlo per costruire e vendere dream car con il marchio Ats. Presenta un’auto che costa un milione e 800 mila euro al Salone di Torino, concluso ieri al Valentino, a cura di Torino Design. Il drago sulla Ats sulla carrozzeria ancora non c’è. Ma ci sarà: «Secondo l’Oami, il proprietario era ed è Gregis e per me solo questo vale. Non voglio entrare nelle liti tra lui e Maritan. Adesso Ats è mia, ho investito milioni di euro, sto subendo danni gravissimi», dice Jacometti.
Maritan: «La vera erede di Chiti -Bizzarrini è la mia»
Daniele Maritan (assistito dall’avvocato Pierfranco Bertolino e Matteo Grognardi) ha presentato il suo prototipo Ats Sport nella recente rassegna Top Marques di Montecarlo e sostiene l’esatto contrario: «La firma di Mazzucco, in calce al fax inviato all’Oami è falsa. Quell’atto non ha nessun valore. La vera Ats è solo la nostra». L’Oami ha respinto salomonicamente la richiesta di annullare il passaggio a Gregis, nel frattempo trasferitosi a Tenerife, aspettando gli esiti dell’inchiesta giudiziaria. E la guerra continua.

MASSIMO NUMA
La stampa Online 15/06/2015


http://www.lastampa.it/2015/06/15/crona ... agina.html

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Re: L'Italia che affonda ,Bugatti

Messaggioda Moramax » 21 set 2015 21:54:15

Non ne sapevo molto sulla rinascita della Bugatti ...bellissimo video

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Re: L'Italia che affonda

Messaggioda rossogamba » 11 nov 2015 18:28:21

Andiamo avanti cosi... :twisted: :twisted: :twisted:

http://nuovabrianza.it/chiude-libreria- ... ita-libri/

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Re: L'Italia che affonda

Messaggioda Andrea78 » 14 dic 2015 21:22:02

E la Pininfarina passa agli indiani....

http://www.quattroruote.it/news/industr ... arina.html

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Re: L'Italia che affonda

Messaggioda Giulio84 » 15 dic 2015 00:13:53

mi fa male dirlo, ma piuttosto che fare la fine della de tomaso e dei 900 ex dipendenti pininfarina ceduti ad essa e la contestuale truffa perpetuata dalla famiglia rossignolo a enti pubblici, regione piemonte fornitori e dipendenti che rischiano di non vedere la pensione a causa dei mancati versamenti di contributi ed accantonamento di tfr, se gli indiani hanno dato il giusto contante per vedere il cammello ed il piano firmato è serio e mantiene l'operatività ed il personale in italia, meglio così, che l'ennesimo regalo a spese della collettività ad una classe imprenditoriale pavida, diffidente verso gli investimenti in innovazione e formazione ed incapace di rischiare del proprio

http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... 129467973/

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Non facciamo gli indiani.......

Messaggioda masi&angi » 15 dic 2015 12:21:54

Si sentiva gia da un po di tempo che Pininfarina sarebbe andata a finire in mano all`India.
Adesso e`successo!! Che rabbia, l`ennesima industria italiana che va all`estero. Ma poi all`India! che vomito!! Da me nei pressi di Stoccarda si trova la sede Pininfarina Deutschland.

Cazzo poi fanno un casino per tutelare il Made in Italy!! Ma quele Italy, e`tutto fuori, magari intendono quelle quattro mozarelle di bufala fatte nella terra dei fuochi che gia`son false per fatti loro ma poi in oltre ricontrafatte. Avessero venduto quelle all`India visto che la i bovini sono sacri, sarebbe stato un buon abbinamento ma non Pininfarina!

Ancora, se penso che i due nostri militari che sono ormai incasinati in quell paese di………e gia`da un paio di anni e lo stato italiano si fa prendere per il culo e non conclude una bella micnchia, e quelli adesso posseggono un nostro diamante,………… non ci credere ma mi viene
spontaneamente voglia di prendere la cittadinanza lappone!!

Ci vantiamo, io in primis, del nostro bel paese ed i suoi prodotti, ma quali sono? Quali sono rimasti? Bisognia pensarci un po, quali dei tradizionali e blasonati nomi sono ancora italiani!?

Scusate se ho calcato un po`.
angi

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Re: L'Italia che affonda

Messaggioda masi&angi » 10 feb 2016 11:52:04


Giulio84
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Re: L'Italia che affonda

Messaggioda Giulio84 » 10 feb 2016 13:29:32

èh è già qualche anno (dal 2003) che non era più italiana, la proprietà era della SabMiller, corporation Sudafricana.

la giapponese Asashi per Peroni serve per migliore la presenza in europa ed avere una base commerciale e di distribuzione, adesso il punto interessante è vedere quanto e come hanno intenzione di investire negli stabilimenti italiani (non solo produzione ma anche distribuzione)


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