Un altro Grande se n'è andato
- rossogamba
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Carlo Lizzani (Roma, 3 aprile 1922 – Roma, 5 ottobre 2013)
che la terra ti sia lieve, anche tu hai potuto ed hai scelto con sconvolgente lucidità quando porre termine al tuo lungo viaggio
"La mia è stata una vita al servizio del cinema", aveva detto qualche tempo fa Lizzani al giornalista di repubblica Paolo d'Agostini. "Mi sono servito del cinema per conoscere il mio paese, il mondo, la storia, il Novecento". Una descrizione lucida del modo di essere, sempre curioso, sempre presente, sempre aperto a quello che stava succedendo, di un regista che, al di là del giudizio sui suoi singoli film, al di là della contabilità dei successi e dei risultati, era qualcosa di più e di più importante. Un uomo di cinema.
Un uomo di cinema che il cinema lo ha fatto da attore, da sceneggiatore e da regista. Che lo ha percorso da critico e da storico. Che lo ha amato e protetto da direttore, tra il 1979 e il 1982, di alcune delle più belle edizioni della Mostra del cinema di Venezia, ricostruendola dopo la contestazione sessantottina. Che lo ha difeso, sempre, da polemista impegnato. E che ci ha lasciati mentre era ancora in piena attività, tra progetti, libri, dibattiti, sempre garbatamente aperto alla discussione, sempre attratto dal futuro.
che la terra ti sia lieve, anche tu hai potuto ed hai scelto con sconvolgente lucidità quando porre termine al tuo lungo viaggio
"La mia è stata una vita al servizio del cinema", aveva detto qualche tempo fa Lizzani al giornalista di repubblica Paolo d'Agostini. "Mi sono servito del cinema per conoscere il mio paese, il mondo, la storia, il Novecento". Una descrizione lucida del modo di essere, sempre curioso, sempre presente, sempre aperto a quello che stava succedendo, di un regista che, al di là del giudizio sui suoi singoli film, al di là della contabilità dei successi e dei risultati, era qualcosa di più e di più importante. Un uomo di cinema.
Un uomo di cinema che il cinema lo ha fatto da attore, da sceneggiatore e da regista. Che lo ha percorso da critico e da storico. Che lo ha amato e protetto da direttore, tra il 1979 e il 1982, di alcune delle più belle edizioni della Mostra del cinema di Venezia, ricostruendola dopo la contestazione sessantottina. Che lo ha difeso, sempre, da polemista impegnato. E che ci ha lasciati mentre era ancora in piena attività, tra progetti, libri, dibattiti, sempre garbatamente aperto alla discussione, sempre attratto dal futuro.
Io invece voglio commemorare Lizzani ricordando "La vita agra", film del '64 tratto dall' omonimo romanzo di Luciano Bianciardi, scrittore grossetano trapiantato a Milano che con questo libro semi autobiografico raggiunge l'apice di un successo che non verrà più ripetuto, complice anche la dipendenza dall' alcol che lo condurrà ad una precoce morte.
http://it.wikipedia.org/wiki/La_vita_agra_(film)
Vi invito alla visione di questo filmato RAI del '62 (ed all'ascolto del sottofondo musicale!) dove Bianciardi interpreta se stesso nella presentazione dei temi del romanzo.
http://www.youtube.com/watch?v=-87vk5fMFGM
...ed eccoci finalmente al film, realizzato da Lizzani con la stretta collaborazione di Bianciardi, il quale si ritaglia un piccolo cameo.
Il pezzo scelto dal tubo presenta un paio di scene dove Tognazzi/Bianciardi ascolta in una trattoria di Brera un giovane Jannacci, raccordate proprio dal cameo dello scrittore.
http://www.youtube.com/watch?v=D6ld-UEoXTo
http://it.wikipedia.org/wiki/La_vita_agra_(film)
Vi invito alla visione di questo filmato RAI del '62 (ed all'ascolto del sottofondo musicale!) dove Bianciardi interpreta se stesso nella presentazione dei temi del romanzo.
http://www.youtube.com/watch?v=-87vk5fMFGM
...ed eccoci finalmente al film, realizzato da Lizzani con la stretta collaborazione di Bianciardi, il quale si ritaglia un piccolo cameo.
Il pezzo scelto dal tubo presenta un paio di scene dove Tognazzi/Bianciardi ascolta in una trattoria di Brera un giovane Jannacci, raccordate proprio dal cameo dello scrittore.
http://www.youtube.com/watch?v=D6ld-UEoXTo
Di Lizzani da ricordare anche "Il carabiniere a cavallo" del 1961 con Nino Manfredi e Peppino De Filippo, una commedia che nonostante una trama leggera è stata ritenuta offensiva per la figura del carabiniere, infatti in un primo tempo il titolo doveva essere "Il carabiniere" ma la censura fece allungare il titolo facendo aggiungere "...a cavallo"
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ar75 ha scritto:R.I.P Giuliano Gemma :cry:
Era tra l'altro l'attore preferito di mio padre ......
Anche a me piaceva parecchio, poverino. Era anche un Alfista!
[ img ]
Lizzani
IL MIMMI ha scritto:Io invece voglio commemorare Lizzani ricordando "La vita agra", film del '64 tratto dall' omonimo romanzo di Luciano Bianciardi,
concordo e consiglio la visione o meglio la lettura degli scritti del grande Bianciardi
Re: Lizzani
Giulione ha scritto:IL MIMMI ha scritto:Io invece voglio commemorare Lizzani ricordando "La vita agra", film del '64 tratto dall' omonimo romanzo di Luciano Bianciardi,
concordo e consiglio la visione o meglio la lettura degli scritti del grande Bianciardi
Comprato oggi il libro La Vita Agra in edizione economica Feltrinelli...vi saprò dire anche se mi ha lasciato perplesso la dedica dell'autore all'amico...Carlo Ripa di Meana? :?
Non preoccuparti la loro conoscenza iniziò (del resto Bianciardi scomparve nel 1971) per motivi legati all'editoria e alla cultura...
Prima di diventare quel personaggio mediatico che tutti conoscono, ripa di meana, era redattore ed esperto di editoria, avendo diretto nel 1957 da praga la rivista dell’Unione Internazionale degli Studenti World Student News e poi dal 58 al 60 la rivista (fondata dal socialista Antonio Giolitti) Passato e presente (Boringhieri Editore)
tra il 1957 ed il 1960 è lui che cura tutta l'organizzazione, partendo dalle librerie di Pisa e Forte dei Marmi, della prima libreria feltrinelli di Milano
ed infine nel 1963, mentre è redattore per la Rizzoli a Milano, inizia a frequentare il Club Turati, di cui diverrà segretario. In questi anni frequenta e si lega a Gae Aulenti, Luciano Bianciardi (che gli dedica il suo capolavoro La vita agra), Camilla Cederna, Aldo Bassetti, Roberto Guiducci, Armanda Guiducci, Franco Momigliano,Bruno Pellegrino, Alessandro Pizzorno, Vico Magistretti, Guido Vergani, Lorenzo Capellini, Silvia Giacomoni, Giorgio Bocca, Marco Zanuso, Giulia Maria Crespi, Gustavo Ghidini, Lina Sotis, Paolo Grassi, Maria Teresa Spada, Meo Calzini
Bianciardi negli anni cinquanta collaborò intensamente sia come autore che come traduttore con l'avanti, l'unità e con Feltrinelli (anche se a fasi alterne)
da wikypedia:
da segnalare che Bianciardi, nella sua oramai fase discendente fu uno dei primissimi critici televisivi, curando una rubrica per ABC dal titolo TeleBianciardi...
Prima di diventare quel personaggio mediatico che tutti conoscono, ripa di meana, era redattore ed esperto di editoria, avendo diretto nel 1957 da praga la rivista dell’Unione Internazionale degli Studenti World Student News e poi dal 58 al 60 la rivista (fondata dal socialista Antonio Giolitti) Passato e presente (Boringhieri Editore)
tra il 1957 ed il 1960 è lui che cura tutta l'organizzazione, partendo dalle librerie di Pisa e Forte dei Marmi, della prima libreria feltrinelli di Milano
ed infine nel 1963, mentre è redattore per la Rizzoli a Milano, inizia a frequentare il Club Turati, di cui diverrà segretario. In questi anni frequenta e si lega a Gae Aulenti, Luciano Bianciardi (che gli dedica il suo capolavoro La vita agra), Camilla Cederna, Aldo Bassetti, Roberto Guiducci, Armanda Guiducci, Franco Momigliano,Bruno Pellegrino, Alessandro Pizzorno, Vico Magistretti, Guido Vergani, Lorenzo Capellini, Silvia Giacomoni, Giorgio Bocca, Marco Zanuso, Giulia Maria Crespi, Gustavo Ghidini, Lina Sotis, Paolo Grassi, Maria Teresa Spada, Meo Calzini
Bianciardi negli anni cinquanta collaborò intensamente sia come autore che come traduttore con l'avanti, l'unità e con Feltrinelli (anche se a fasi alterne)
da wikypedia:
Nel 1962 Bianciardi, continuando la sorta di tetralogia iniziata con Il lavoro culturale, pubblicò per Rizzoli quello che rimane il suo capolavoro, La vita agra, un romanzo in cui esprime tutta la sua rabbia verso quel mondo e quella società "economicamente miracolose", ottenendo, sorprendentemente, un successo amplissimo sia di critica che di pubblico (5.000 copie in una decina di giorni). Il romanzo rese in pochi mesi Bianciardi uno scrittore famoso che oltretutto incuriosiva per quella storia di un anarchico che voleva far saltare il palazzo della Montecatini.
La RAI lo andò a intervistare a casa sua, a Milano, in via Domenichino 2; il celebre teleregista dell'epoca Luigi Silori girò un servizio 'cult', nel quale Bianciardi leggeva la pagina che descriveva la sua uscita mattutina per il caffè e le sigarette, straniero in quella città, mentre scorrevano immagini straordinarie della Milano degli anni sessanta, accompagnate dalla musica jazz di Giorgio Gaslini e di Charlie Parker[2] Il programma ispirò il regista Carlo Lizzani, che nel 1964 diresse Ugo Tognazzi nella trasposizione cinematografica del romanzo, alla cui sceneggiatura partecipò lo stesso Bianciardi.
da segnalare che Bianciardi, nella sua oramai fase discendente fu uno dei primissimi critici televisivi, curando una rubrica per ABC dal titolo TeleBianciardi...
Il pezzo di Silori indicato da Wikipedia è proprio quello che ho segnalato nel mio post commemorativo!
Rilancio consigliandovi un bel servizio che fece Carlo Mazzarella nel 1963 sugli interlettuali a Milano.
Nel filmato che segue, il giornalista passeggia per le strade della città insieme a Bianciardi, alla scoperta di ciò che all' epoca stava repentinamente cambiando e di ciò che invece continuava a rappresentare una tradizione meneghina come ad esempio la trattoria delle sorelle Pirovini a Brera, una storia da conoscere!
Gli amici di Milano 1a parte
http://www.youtube.com/watch?v=lPQCIdzn6SE
Gli amici di Milano 2a parte
http://www.youtube.com/watch?v=K5P2ioVirdQ
Rilancio consigliandovi un bel servizio che fece Carlo Mazzarella nel 1963 sugli interlettuali a Milano.
Nel filmato che segue, il giornalista passeggia per le strade della città insieme a Bianciardi, alla scoperta di ciò che all' epoca stava repentinamente cambiando e di ciò che invece continuava a rappresentare una tradizione meneghina come ad esempio la trattoria delle sorelle Pirovini a Brera, una storia da conoscere!
Gli amici di Milano 1a parte
http://www.youtube.com/watch?v=lPQCIdzn6SE
Gli amici di Milano 2a parte
http://www.youtube.com/watch?v=K5P2ioVirdQ
Non vorrei andare OT parlando ancora di Bianciardi anziché del de cuius (Lizzani) ma il video milanese è un eccezionale documento perché:
1.parla di peota (me la ricordo in un film con Bud Spencer ed in uno con Milian) come di un fenomeno di costume penso sparito alla fine degli anni sessanta
2.anticipa di 30 anni l'attuale possibilità di comprare libri al supermercato! Troppo avanti!
1.parla di peota (me la ricordo in un film con Bud Spencer ed in uno con Milian) come di un fenomeno di costume penso sparito alla fine degli anni sessanta
2.anticipa di 30 anni l'attuale possibilità di comprare libri al supermercato! Troppo avanti!
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