Un altro Grande se n'è andato
Apprezzabilissima questa sezione, ricca di aneddoti e conoscenze, forse per alcuni già noti ma non per tutti. Molto molto interessante, permette di avere una visione completa di alcuni grandi artisti italiani che un pò per connotazione geografica un pò per la loro l'età non sono stati apprezzati da tutti.
Junior Z ha scritto:Grazie Giorgio.
Ma vorrei ricordare anche la partecipazione di Jannacci al film di Castellitto "la bellezza del somaro", del 2010. Ho visto il film nell'estate del 2011 al Bobbio Film Festival alla presenza di Castellitto e della moglie Margateth Mazzantini, coautrice del film. Hanno entrambi avuto parole di tenera ammirazione verso Jannacci, che nel film conferma tutte le caratteristiche del suo personaggio... stralunato... malinconico... E' la più recente visione che ricordo de Jannacci, cinematografica o televisiva.
Un film da rivedere...
Mi e' dispiaciuto per il caro Enzo, sempre impeccabile e elegante anche quando affrontava argomenti e canzoni dissacranti. Nei movimenti mi ricordava a volte Woody Allen ma sono certo che fosse una cosa naturale e non voluta. Discretissimo nella vita privata e mai invadente, sempre defilato. Ed anche nel momento della sua morte ha trovato un suo alter ego che gli ha rubato la scena. Due personaggi estremamente diversi che fondamentalmente facevano lo stesso lavoro e che il destino ha fatto incontrare solo alla fine.
Addio all'attrice Anna Proclemer
Era nata a Trento il 30 maggio del 1923. Lunga carriera sui palcoscenici, ma anche al cinema e come doppiatrice
Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi
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http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/04/25/news/anna_proclemer-57422272/
Era nata a Trento il 30 maggio del 1923. Lunga carriera sui palcoscenici, ma anche al cinema e come doppiatrice
Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi
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ROMA - E' morta Anna Proclemer. La grande attrice, che il 30 maggio avrebbe compiuto 90 anni, si è spenta nella notte nella sua casa romana. La notizia è stata data dalla figlia Antonia Brancati. La camera ardente sarà allestita in Campidoglio, nella sala della Protomoteca, dalle 14 alle 17.
Nata a Trento, debuttò nel 1942 al Teatro dell'Università di Roma con Nostra Dea di Massimo Bontempelli. Da allora una lunga carriera sui palcoscenici e al cinema, e anche come doppiatrice. In quegli anni si fece chiamare Anna Vivaldi: dovendo scegliere un cognome italiano a causa della richiesta di una casa di produzione optò per un omaggio al grande compositore che aveva scoperto proprio in quel periodo. Nel 1946 sposò lo scrittore Vitaliano Brancati, dal quale ebbe la figlia Antonia e si separò poco prima della morte di lui nel 1954. Due anni dopo iniziò il lungo rapporto artistico e sentimentale con Giorgio Albertazzi.
Al cinema fu protagonista di 15 film, ma interpretò parti minori in molti altri e doppiò attrici del calibro di Greta Garbo e Anne Bancroft. Le sue ultime apparizioni sul grande schermo in No problem di Vincenzo Salemme (2008) e in Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek (2012). Nel suo repertorio teatrale testi, tra gli altri, di Pirandello, George Bernard Shaw, Lillian Hellman e D'Annunzio. Recitò recitare con Vittorio Gassman e Luigi Squarzina, per approdare al Piccolo Teatro di Milano, diretto da Giorgio Strehler.
"Perché attrice? Perché sono un mostro", aveva scritto Proclemer parlando sul suo sito di una vocazione manifestatasi già dall'infanzia. All'età di 12 anni aveva assistito a una recita scolastica e alla fine era scappata via con "l'animo in tumulto" piangendo lungo tutta la strada che la riportava a casa. "Era stata una 'illuminazione', un fulmine, uno choc irrazionale e sconvolgente. Il presagio di una vocazione, forse", aveva raccontato sul web.
Il cordoglio e i ricordi. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso il proprio cordoglio con un messaggio alla famiglia: "Scompare con Anna Proclemer un'artista di forte personalità e grande talento che ha lasciato un segno inconfondibile sulla scena teatrale italiana. Partecipo con animo commosso al dolore dei famigliari".
"Il dolore è non vederla più - ha commentato Albertazzi - La morte dopo averne tanto parlato è alla fine un evento semplice, lineare". "Ci vedevamo spesso - ha spiegato - voleva che l'aiutassi a morire, non sopportava il decadimento dei suoi sensi e io che pure credo all'eutanasia non ho mai avuto il coraggio di dirle di sì, però la portavo fuori a cena per rallegrarla".
Ozpetek è stato tra i primi a commentare la scomparsa della grande attrice: "Ciao Anna sarai sempre con me. Ti amo", ha scritto su Twitter. E poi, in una dichiarazione rilasciata all'AdnKronos prima di partire per Tokyo dove presenterà Magnifica presenza: "Per me è un dolore enorme. Tra noi c'è stata una vera 'storia d'amore' professionale. Ci sentivamo continuamente". "Avevo scritto una parte per lei anche nel mio nuovo film Allacciate le cinture - ha rivelato il regista - ma Anna mi aveva detto di non sentirsela di spostarsi e di affrontare questo nuovo ruolo. Avevamo quindi deciso insieme di lasciar perdere, allora ho eliminato la parte e lei mi ha detto: 'Per questo ti amo'. Sono distrutto da questa notizia, per tutte le dodici ore del volo da Roma a Tokyo penserò a lei".
Un altro regista, Francesco Rosi, non nasconde la propria commozione: "Anna! Qualsiasi definizione o ricordo sarebbe riduttivo. E' stata un monumento del teatro, interprete dal fortissimo temperamento, dotata di grande fascino ed espressività. L'ho diretta in Cadaveri Eccellenti in un ruolo non da protagonista, ma cui lei, solo come le grandi attrici sono in grado di fare, ha dato un'impronta unica e fondamentale. Sono davvero addolorato, il
mondo del teatro e del cinema è oggi più povero".
Da parte sua, Maurizio Scaparro ha sottolineato che Anna Proclemer "ha sempre mantenuto alto il suo impegno civile, senza ostentazione, soprattutto sul tema della censura e della libertà di espressione. Problema che visse in prima persona proprio in occasione del debutto della Governante, testo che Brancati le dedicò e che fu colpito da una odiosa censura".
Ha affidato il suo cordoglio a Twitter anche Monica Guerritore: "Buon viaggio ad Anna Proclemer... ha vissuto appieno e liberamente il suo talento.. buon viaggio ora...".
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/04/25/news/anna_proclemer-57422272/
Ultima modifica di Giulio84 il 05 mag 2013 22:14:30, modificato 1 volta in totale.
Addio all’ex questore di Torino
Stroncato dalla malattia, Aldo Faraoni aveva 65 anni. I funerali giovedì alle 11 nella Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice. L’ultima operazione l’arresto di Furchì
DANIELA LANNI
LA STAMPA TORINO
Alla fine non ce l’ha fatta. Aldo Faraoni, ex questore di Torino, è deceduto nella notte all’ospedale Mauriziano. Ha lottato per mesi contro un male che si è rivelato incurabile. Aveva 65 anni e fino al 1 febbraio scorso ha guidato la Questura subalpina. La camera ardente sarà allestita domani, mercoledì 1° maggio, dalle 10 alle 18 nella Cappella del Quinto Reparto Mobile, in via Veglia 44; i funerali si svolgeranno giovedì alle 11 nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice.
Era andato in pensione dopo aver trascorso quattro anni e mezzo nell’ufficio al primo piano di corso Vinzaglio. E con lui se n’era andato un pezzo di storia della polizia di Torino. “Il mio è stato uno degli incarichi più lunghi da questore. Svolgerlo è stata un’esperienza entusiasmante e gratificante: Inoltre, chiudere la carriera da poliziotto, dove l’avevo iniziata per me è davvero il massimo” aveva di recente dichiarato in un’intervista a La Stampa.
Faraoni, nato a Sutri, in provincia di Viterbo, era approdato nel 1974 a Torino e qui ha trascorso la maggior parte della sua carriera: dopo un inizio al commissariato San Paolo in pochi mesi era giunto alla squadra mobile. Dopo un breve periodo alla direzione del Centro Interprovinciale della Criminalpol di Piemonte e Valle d’Aosta e alla divisione anticrimine della questura di Torino, dal 1996 al 1999 ha diretto la squadra mobile della questura di Napoli. È stato questore nelle province del Verbano-Cusio-Ossola, di Treviso e di Modena. L’8 settembre 2003 è stato nominato coordinatore del gruppo di lavoro, logistica e finanza delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 e, dal 25 agosto 2008, questore di Torino.
Commendatore della Repubblica Italiana, ha ottenuto dal Ministero dell’Interno e dalla Magistratura numerosi riconoscimenti, tra cui un attestato di merito speciale per una ferita riportata in un conflitto a fuoco, avvenuto a Torino durante un’operazione di polizia. Tante le operazioni importanti portate a termine sotto la sua guida: l’ultima, poco prima del suo congedo, l’arresto da parte della Mobile, di Francesco Furchì, considerato colui che ha sparato al consigliere comunale Alberto Musy.
Aldo Faraoni, un romano che si sentiva torinese, e che per tutti resterà il questore gentiluomo.
http://www.lastampa.it/2013/04/30/cronaca/addio-all-ex-questore-di-torino-JY24ADt4ZJRtXtawnP5tnM/pagina.html
Morto l'ex questore Faraoni
Era in pensione da tre mesi
In prima linea nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, aveva assunto la guida di Torino dal 2008
Era ricoverato da più di dieci giorni al Mauriziano Aldo Faraoni, morto questa notte all'eta di 65 anni. Ma lo sapevano solo gli amici più intimi. Gigi La Sala che con lui e Piero Sassi ha condiviso gli anni ruggenti della Squadra della Mobile era tra questi e dice: "Aldo era fatto così, timido e riservato quanto coraggioso e generoso". Faraoni aveva lasciato al guida della questura di Torino il primo giorno del febbraio scorso. Era già gravemente malato ma quella mattina volle ugualmente sottoporsi ad uno sforzo fisico terribile per le sue condizioni partecipando alla cerimonia di premiazione degli anziani della polizia torinese. Per chi lo conosceva però non era una sorpresa. Per Aldo Faraoni la questura di Torino era molto di più di un incarico. Appena nominato questore aveva fatto ritrovare le fotografie delle vecchie sedi della questura torinese (in piazza Castello poi in piazza San Carlo) e le aveva fatte appendere nele suo ufficio, proprio di fronte alla scrivania.
Nato a Sutri, provincia di Viterbo, 65 anni fa a Torino era arrivato nel '74. "La sera del 6 ottobre - amava ricordare - in treno, era domenica. Pochi mesi prima avevao superato il concorso da vicecommissario. Mi presentai alla notturna. Primo incarico: funzionario al commissariato San Paolo. Pensavo di restare pochi mesi. di fare una specie di addestramento prima di tornare a Roma invece Torino è diventata la mia città". Poliziotto Faraoni lo era diventato per caso. "Mio padre e due suoi fratelli erano carabinieri - raccontava - solo uno zio era poliziotto. Fu lui a dirmi mentre aspettavo di fare in concorso in magistratura: "Perché non fai quello in polizia, stai in borghese, ti metti la fascia tricolore sulla giacca e comandi cento uomini in strada". Gli diedi retta".
Nella primavera del '74, dopo la parentesi al commissariato San Paolo, Faraoni però è già alla Squadra Mobile dove incontra Piero Sassi, un fratello più che un collega. Insieme a Gigi La Sala, che arriverà a dirigere la Scientifica, Faraoni e Sassi formeranno un trio destinato alla leggenda. Sassi e Faraoni si completano. Il primo è impetuoso, l'altro è riflessivo. Nel lavoro investigativo Faraoni innesta anche la sua grande cultura storica. Spesso quando illustra le imprese del Clan dei catanesi non risparmia i riferimenti omerici. Arrivati in una questura dove la polizia è rappresentata da personaggi che sconfinano nella letteratura come il commissario Montesano a cui non a caso vengono dedicati un libro e un film ma che deve affrontare una delinquenza arcaica fatta da ladri e grassatori che in gran parte erano tutti rintracciabili a Porta Palazzo Faraoni, Sassi, La Sala e più tardi Salvo Longo (oggi questore a Parma) devono affrontare il salto di qualità del crimine: le prime organizzazioni mafiose, il racket dei mercati generali e più tardi il terrorismo. Faraoni è tra quelli che devono inventarsi una polizia moderna. C'è da affrontare il clan dei catanesi, la droga ha arricchito le gang, la soglia della violenza ha raggiunto livelli tali da guadagnare alla città il titolo di "Torino nera". Sono anni in cui la parola spesso passa alle pistole che sparano per un nonnulla. Una pallottola se le becca anche Faraoni, in via Chevalley dove una guardia giurata aveva sequestrato il figlio. "Ho risposto al fuoco - ricordava Faraoni - ma ancora oggi non ricordo il volto dell'uomo che mi ha colpito".
Faraoni poliziotto appartiene alla leggenda come l'indimenticato amico Piero Sassi che Aldo aveva voluto ricordare nel discorso del suo insediamento e a cui non mancava mai di far riferimento in ogni suo discorso ufficiale. C'è poi l'uomo, in fondo riservato e un pò schivo dietro l'apparente solarità, a cui piaceva rifugiarsi nella casa in Val di Susa per poi perdersi in lunghe passeggiate tra i boschi. Aveva un progetto Faraoni: scrivere una storia di Sutri, la città dov'era nato. Un volume in cui convogliare tutto il suo amore per la storia classica e militare, gli studi su romani, sabini ed etruschi a cui aveva riservato il suo poco tempo libero. La malattia lo ha colpito a tradimento come quella pallottola in via Chevalley dopo un primo inaspettato segnale con un malore improvviso durante una riunione del Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica in prefettura. Eppure ha continuato a lottare sino all'ultimo giorno, restando al suo posto sino alla fine del mandato da questore nonostante cure che lo prostravano. Se n'è andato all'alba di stamattina. Piace pensare che sia già accanto all'amico Piero Sassi.
http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/04/30/news/morto_l_ex_questore_faraoni_era_in_pensione_da_tre_mesi-57747365/
questo un passaggio del suo discorso di commiato dall'incarico di questore
..." Ora me ne vado ma qui in corso Vinzaglio ci lascio il cuore anche se il ricordo degli amici che non sono più qui, penso a Piero Sassi che non cessa di mancarmi (nelle irruzioni mi diceva "Vado avanti io che tu hai famiglia") ma anche a uomini come gli ispettori Baccaglini e Grassitelli, scomparsi anzitempo me lo porto dietro. Farò il nonno finalmente a tempo pieno, mia figlia Silvia sta per darmi un altro nipotino. Leggerò, amo la storia e ho molto arretrato da recuperare. Forse scriverò, una storia di Sutri probabilmente. E passeggerò per le montagne. Che strano romano sono. Ho passato giorni a cercare le tracce di Annibale sulle Alpi. Tanto che un giorno gli uomini della Scientifica d' accordo con alcuni amici di famiglia su un sentiero mi hanno fatto trovare una zanna di elefante con un biglietto "Per Aldo da Annibale" ".
Mentre stavo cercando le parole per un consono commiato alla grandissima Rossella Falk, mi sono imbattuto nella notizia della dipartita di Massimo "Max" Catalano, collega di Lucio Dalla coi Flippers negli anni sessanta (insieme a Franco Bracardi e Fabrizio Zampa) e dispensatore di celebri perle di ovvietà nel salotto di Arbore venti anni dopo.
Sapete? Colpisce di più la scomparsa di una persona simpatica che ricordi di una persona più seriosa che ricordi meno! :wink:
Quindi metto da parte le parole per l'ultima Regina del teatro ( da non confondere con l'ultima Regina Moriconi, l'ultima Regina Melato e l'ultima Regina Proclemer) e dedico questo post al trombettista "filosofo"!
The Flippers (Lo vedete? Nel mezzo, sbarbato, ovviamente con la tromba)
http://www.youtube.com/watch?v=wZI8fpG9aOc
Notare la Ceirano CS del 1920 (ma immatricolata con quella targa nel '27) che, ancora in ottimo stato, fu fotografata a Genova nel 2010
http://www.flickr.com/photos/caggio_luca/page133/
...e che dovrebbe essere stata molto di recente presente a Mondovì stando alla data di pubblicazione di questo reportage fotografico
http://dldfoto.altervista.org/auto-storiche-mondovi/
Quelli della notte
https://www.youtube.com/watch?v=iMWsLDnbIsA
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 44796.html
Sapete? Colpisce di più la scomparsa di una persona simpatica che ricordi di una persona più seriosa che ricordi meno! :wink:
Quindi metto da parte le parole per l'ultima Regina del teatro ( da non confondere con l'ultima Regina Moriconi, l'ultima Regina Melato e l'ultima Regina Proclemer) e dedico questo post al trombettista "filosofo"!
The Flippers (Lo vedete? Nel mezzo, sbarbato, ovviamente con la tromba)
http://www.youtube.com/watch?v=wZI8fpG9aOc
Notare la Ceirano CS del 1920 (ma immatricolata con quella targa nel '27) che, ancora in ottimo stato, fu fotografata a Genova nel 2010
http://www.flickr.com/photos/caggio_luca/page133/
...e che dovrebbe essere stata molto di recente presente a Mondovì stando alla data di pubblicazione di questo reportage fotografico
http://dldfoto.altervista.org/auto-storiche-mondovi/
Quelli della notte
https://www.youtube.com/watch?v=iMWsLDnbIsA
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 44796.html
Ultima modifica di IL MIMMI il 06 mag 2013 14:20:40, modificato 1 volta in totale.
- rossogamba
- Messaggi: 8607
- Iscritto il: 13 mar 2013 16:32:25
- Località: TREVISO
- Contatta:
un telegiornale nazionale oggi ha esordito dicendo "con lui scompare una figura che ha accompagnato cent'anni di storia italiana" :roll:
stavo cercando una sua immagine vicino ad un'automobile... ma questa è l'unica che ho trovato!
:twisted:
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stavo cercando una sua immagine vicino ad un'automobile... ma questa è l'unica che ho trovato!
:twisted:
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- Maurizio73
- Messaggi: 1131
- Iscritto il: 15 mar 2013 13:14:50
- Località: Torino
Grande Enzo!..in suo omaggio metto un episodio del film le coppie .Di Monicelli,con lui e la grande Monica Vitti. girato in una Torino dei primi settanta...si ride amaro,bellissimo specchio dei tempi
http://www.youtube.com/watch?v=8EI_EfJ34-0
Ma sì! E' stato un grande anche lui.
Carlo Monni, storica spalla del "primo" Benigni, attore teatrale che mescolava volgarità e poesia.
Nei filmati allegati all' articolo linkato da (ri)vedere subito "Noi siamo quella razza"!
http://cultura.panorama.it/cinema/carlo-monni-morto
Carlo Monni, storica spalla del "primo" Benigni, attore teatrale che mescolava volgarità e poesia.
Nei filmati allegati all' articolo linkato da (ri)vedere subito "Noi siamo quella razza"!
http://cultura.panorama.it/cinema/carlo-monni-morto
:cry: :cry:
Carlo Monni, il diamante grezzo e più vero della comicità toscana.
Dall'infanzia tra i campi all'amore per Dante e Campana. Libero e puro, fuori dagli schemi e con un cuore immenso
http://www.corriere.it/spettacoli/13_maggio_20/carlo-monni-gori_32f309f6-c0df-11e2-9979-2bdfd7767391.shtml
Grazie Roberto - Seconda Parte (Con Carlo Monni in 'Il Comizio')
http://www.youtube.com/watch?v=fIIfjQoJ4ZM
Carlo Monni, il diamante grezzo e più vero della comicità toscana.
Dall'infanzia tra i campi all'amore per Dante e Campana. Libero e puro, fuori dagli schemi e con un cuore immenso
http://www.corriere.it/spettacoli/13_maggio_20/carlo-monni-gori_32f309f6-c0df-11e2-9979-2bdfd7767391.shtml
Grazie Roberto - Seconda Parte (Con Carlo Monni in 'Il Comizio')
http://www.youtube.com/watch?v=fIIfjQoJ4ZM
Accipicchia!
3 post (e con questo 4) dedicati a Carlo Monni.
Per essere un bruco è stato davvero grande!! :wink:
Bravo Giulio che hai ripescato "Il Comizio".
Qui il Monni che racconta qualche aneddoto sulla realizzazione di "Non ci resta che piangere".
http://www.youtube.com/watch?v=mVB_QmMxENs
Una sua argomentata opinione su una normativa.
http://www.youtube.com/watch?v=hTkKazm44iU
Un po' del Canto X dell' Inferno, estemporaneo in maglietta e sandali.
http://www.youtube.com/watch?v=uk986nr1y7Y
3 post (e con questo 4) dedicati a Carlo Monni.
Per essere un bruco è stato davvero grande!! :wink:
Bravo Giulio che hai ripescato "Il Comizio".
Qui il Monni che racconta qualche aneddoto sulla realizzazione di "Non ci resta che piangere".
http://www.youtube.com/watch?v=mVB_QmMxENs
Una sua argomentata opinione su una normativa.
http://www.youtube.com/watch?v=hTkKazm44iU
Un po' del Canto X dell' Inferno, estemporaneo in maglietta e sandali.
http://www.youtube.com/watch?v=uk986nr1y7Y
Adriano Pella, ciclista professionista, gregario negli anni settanta
Ciclista professionista negli anni Settanta si era poi appassionato al mondo del video, creando la STB e poi collaborando con TeleBiella
[ img ]
E’ morto oggi pomeriggio in ospedale Adriano Pella. Da tempo era ammalato di tumore.
Pella, 68 anni, è stato uno dei grandi nomi del ciclismo biellese. Professionista dal 70 al 78, aveva gareggiato prima con la Germanvox e poi con Scic, Zonca, Selle Royal, come gregario di campioni del calibro di Davide Boifava, Gianni Motta, Franco Bitossi o Marino Basso, sempre mettendo in mostra doti da eccellente passista e buon velocista. In tutto Pella ha partecipato a sei Giri d’Italia, un Tour de France, una Vuelta, cinque Giri di Svizzera e a tutte le principali classiche in Italia e in Belgio, vincendo una tappa della Parigi – Nizza.
Dopo aver lasciato la bicicletta aveva aperto un’officina da elettrauto a Cerreto Castello. Negli anni Ottanta insieme ad alcuni amici aveva creato la società Studio Televisivo Biellese, con studi alla Peschiera. Per anni è stato anche collaboratore di TeleBiella, oltre ad essere rimasto legato a vario titolo al mondo del ciclismo.
Domani alle 19,30 si terrà la corona nella chiesa di San Biagio a Valdengo, il giorno dopo i funerali sono fissati per le 15.
http://www.newsbiella.it/2013/05/27/leggi-notizia/argomenti/attualita-1/articolo/e-morto-adriano-pella.html#.UaPEgdJ7JBl
Ciclista professionista negli anni Settanta si era poi appassionato al mondo del video, creando la STB e poi collaborando con TeleBiella
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E’ morto oggi pomeriggio in ospedale Adriano Pella. Da tempo era ammalato di tumore.
Pella, 68 anni, è stato uno dei grandi nomi del ciclismo biellese. Professionista dal 70 al 78, aveva gareggiato prima con la Germanvox e poi con Scic, Zonca, Selle Royal, come gregario di campioni del calibro di Davide Boifava, Gianni Motta, Franco Bitossi o Marino Basso, sempre mettendo in mostra doti da eccellente passista e buon velocista. In tutto Pella ha partecipato a sei Giri d’Italia, un Tour de France, una Vuelta, cinque Giri di Svizzera e a tutte le principali classiche in Italia e in Belgio, vincendo una tappa della Parigi – Nizza.
Dopo aver lasciato la bicicletta aveva aperto un’officina da elettrauto a Cerreto Castello. Negli anni Ottanta insieme ad alcuni amici aveva creato la società Studio Televisivo Biellese, con studi alla Peschiera. Per anni è stato anche collaboratore di TeleBiella, oltre ad essere rimasto legato a vario titolo al mondo del ciclismo.
Domani alle 19,30 si terrà la corona nella chiesa di San Biagio a Valdengo, il giorno dopo i funerali sono fissati per le 15.
http://www.newsbiella.it/2013/05/27/leggi-notizia/argomenti/attualita-1/articolo/e-morto-adriano-pella.html#.UaPEgdJ7JBl
e anche Little Tony, che oltre ad essere musicista e cantante era anche grande appassionato di auto, ferrari e americane in primis
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http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2013/05/27/news/e_morto_little_tony-59794052/
"Notte, di colpo la notte, il cuore che batte è fermo oramai" come cantava nel pezzo "La spada nel cuore" a Canzonissima 1972
http://www.youtube.com/watch?v=GPxrmrEk9d8
.
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http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2013/05/27/news/e_morto_little_tony-59794052/
"Notte, di colpo la notte, il cuore che batte è fermo oramai" come cantava nel pezzo "La spada nel cuore" a Canzonissima 1972
http://www.youtube.com/watch?v=GPxrmrEk9d8
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La notizia della morte di Little Tony mi ha colpito molto, non credevo di essergli cosi affezionato, forse perche' ha fatto parte della colonna sonora della mia giovinezza, lo ricordo da sempre, quando mia madre canticchiava le sue canzoni o quando gioiva nel vederlo apparire in televisione. Un giorno lo incontrai ad una delle prime mostre scambio romane. Saranno stati i primi anni 90 e la mostra scambio fu organizzata nei vecchi locali della FIERA DI ROMA sulla Colombo. Mi ricordo che stavo trattando un manuale originale di officina della CITROEN 2CV del 1956, all'epoca n manuale del genere era oro in quanto non c'era internet coi suoi forum, e i consigli li dovevi andare a cercare dai meccanici. Il venditore lo sapeva e mi chiese ben lit. 150.000 provai a trattare ma il venditore non cedeva, sino a quando al banco si avvicino' Little Tony attorniato da almeno suoi quattro amici, a quel punto il venditore, entusiasta della visita, cedette immediatamente il manuale a lit. 80.000. Grazie Tony anche per questo.
Chi c’è in linea
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