fiat, Alfiat e farneticazioni varie
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Grazie Daniele,articolo molto interessante anche se omette la parte relativa alla meravigliosa gestione Luraghi prova lampante che anche da noi se solo si volesse anche le aziende pubbliche potrebbero funzionare e con profitto.La restante parte più o meno nota che sia è invece l'ennesima testimonianza dei danni perpetuati al nostro paese dalla miopia della classe politica e degli ottusi condizionamenti di quella famiglia che non nomino neppure e verso la quale ho totale repulsione almeno pari a quella che ho per i suoi prodotti.
mi sono preso un paio di giorni per leggere con calma, raccogliere informazioni e rielaborare qualche appunto, chiamarlo mistero italiano è buffo, visto che la vicenda venne discussa in audizione parlamentare e trattata dai vari quotidiani e che le posizioni dei vari personaggi politici dell'epoca erano pubbliche, semmai quelle che non sono state ancora ben narrate sono le azioni di lobbying portate avanti dalle due case pretendenti, fiat e ford...
la discussione pubblica tra le personalità politiche era stata avviata prima dell'arrivo ufficiale della delegazione ford da una forte azione di lobbying che aveva come base l'ambasciata americana a Roma guidata dall'ambasciatore Maxwell Rabb.
tale campagna era destinata a "preparare" lo scenario politico prima delle audizioni parlamentari e ad infiammare la discussione pubblica.
Riassumendo brevemente, Craxi e Andreotti, si assegnarono il ruolo dei gatti, lasciando agli altri attori della soap opera (soap opera brasiliana, così fu definita poco tempo fa da Marchionne l'intera vicenda) il ruolo dei topi. Con fiat, troviamo De Mita, Darida, Zanone, Fassino. Con ford, si erano schierati scotti, Donat-Cattin, Napolitano, Chiaromonte, Bassolino, Borghini.
Se gli americani erano bravi a fare azioni di lobbying, gli italiani erano bravi a trattare e costruire a tavolino le condizioni giuste, infatti lo snodo della trattativa, per far fuori gli "invasori americani", fu trovata, come sempre succede, nell'incauta clausola richieste dalla ford, e dichiarata non negoziabile, per cui questi sarebbero entrati nel capitale gradualmente, pur gestendo da subito l'azienda, ma non sarebbero mai e poi mai andati olte il 51%.
Un vincolo che prodi non poteva accettare in quanto voleva si liberarsi dell'Alfa Romeo a ogni costo però dell' azienda in tutto il suo insieme.
La fiat ebbe buon gioco a porre anche lei una clausola vincolante, la disponibilità a comprare solo il 100% della società, proprio ciò che, vedi caso, chiedeva prodi
il classico compromesso studiato in precedenza a tavolino da entrambi
Nell'articolo di quattroruote viene posto il cambio di posizione in corsa del Pci durante le trattative.
Parto dalle posizioni di Gianfranco Borghini (all'epoca dei fatti membro della direzione nazionale in qualità di responsabile nazionale grande industria di quel partito, ed appartenente all'area migliorista), posizioni che erano state rese pubbliche in più occasioni e contesti.
Borghini sosteneva il bisogno urgente e vincolante di stabilire alcune clausole di salvaguardia dell' unità della casa di Arese e di garanzia per quanto riguarda il prodotto.
Le sue convinzioni erano basate anche sulle elaborazioni svolte dai consigli di fabbrica di Arese e Pomigliano, e dal pci milanese
Il PCI torinese entrò a gamba tesa nello spostare le posizioni del pci dopo un articolo di Fassino su Repubblica, articolo in cui paventava una potenziale inizio di crisi negli stabilimenti fiat e dell'indotto del settore auto in Italia a causa dell'ingresso di ford.
c'è da segnalare che il segretario Natta era sostanzialmente un segretario debole, indebolito nelle scelte e nelle decisioni dalla lotta interna dell'area trasversale dei "quarantenni" che porterà alle sue dimissioni dopo il malore dell'aprile 1988.
Tutto ciò non impedì ai parlamentari del pci milanese (E. Peggio, G.F. Borghini, F, Bassanini, F, Ricotti A.Csalaminici, questi ultimi due ex dipendenti Alfa Romeo)
di sostenere con forza le tesi per una vendita a Ford nell'audizione tenuta alla Camera dei Deputati alla presenza di PRodi (Iri) e di Romiti (Fiat)
oltre alle due clausole imprescindibili già citate, le motivazioni con cui argomentarono furono le seguenti; - La ford aveva l'esigenza di qualificare il segmento alto della sua produzione
- La messa a disposizione della rete commerciale ford in usa ed in europa per la vendita delle vetture rappresentava un vantaggio economico sia per l'azienda che per l'export del paese
-L'arrivo della ford poteva rappresentare uno stimolo competitivo anche per la fiat
brevi note e bibliografia:
su borghini vi segnalo una sua intervista a la repubblica: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/06/21/alfa-romeo-per-il-pci-la-miglior.html
alcuni passaggi della vicenda vengono trattati nel libro libro: "parola di marchionne" di riccardo ruggeri, francesco brioschi editore
mentre sulla debolezza del segretario natta questa ricostruzione sulle vicende che portarono alle sue dimissioni
http://candidonews.wordpress.com/2012/10/18/quando-dalema-rottamo-natta-e-occhetto-da-pubblico/
la discussione pubblica tra le personalità politiche era stata avviata prima dell'arrivo ufficiale della delegazione ford da una forte azione di lobbying che aveva come base l'ambasciata americana a Roma guidata dall'ambasciatore Maxwell Rabb.
tale campagna era destinata a "preparare" lo scenario politico prima delle audizioni parlamentari e ad infiammare la discussione pubblica.
Riassumendo brevemente, Craxi e Andreotti, si assegnarono il ruolo dei gatti, lasciando agli altri attori della soap opera (soap opera brasiliana, così fu definita poco tempo fa da Marchionne l'intera vicenda) il ruolo dei topi. Con fiat, troviamo De Mita, Darida, Zanone, Fassino. Con ford, si erano schierati scotti, Donat-Cattin, Napolitano, Chiaromonte, Bassolino, Borghini.
Se gli americani erano bravi a fare azioni di lobbying, gli italiani erano bravi a trattare e costruire a tavolino le condizioni giuste, infatti lo snodo della trattativa, per far fuori gli "invasori americani", fu trovata, come sempre succede, nell'incauta clausola richieste dalla ford, e dichiarata non negoziabile, per cui questi sarebbero entrati nel capitale gradualmente, pur gestendo da subito l'azienda, ma non sarebbero mai e poi mai andati olte il 51%.
Un vincolo che prodi non poteva accettare in quanto voleva si liberarsi dell'Alfa Romeo a ogni costo però dell' azienda in tutto il suo insieme.
La fiat ebbe buon gioco a porre anche lei una clausola vincolante, la disponibilità a comprare solo il 100% della società, proprio ciò che, vedi caso, chiedeva prodi
il classico compromesso studiato in precedenza a tavolino da entrambi
Nell'articolo di quattroruote viene posto il cambio di posizione in corsa del Pci durante le trattative.
Parto dalle posizioni di Gianfranco Borghini (all'epoca dei fatti membro della direzione nazionale in qualità di responsabile nazionale grande industria di quel partito, ed appartenente all'area migliorista), posizioni che erano state rese pubbliche in più occasioni e contesti.
Borghini sosteneva il bisogno urgente e vincolante di stabilire alcune clausole di salvaguardia dell' unità della casa di Arese e di garanzia per quanto riguarda il prodotto.
Le sue convinzioni erano basate anche sulle elaborazioni svolte dai consigli di fabbrica di Arese e Pomigliano, e dal pci milanese
Il PCI torinese entrò a gamba tesa nello spostare le posizioni del pci dopo un articolo di Fassino su Repubblica, articolo in cui paventava una potenziale inizio di crisi negli stabilimenti fiat e dell'indotto del settore auto in Italia a causa dell'ingresso di ford.
c'è da segnalare che il segretario Natta era sostanzialmente un segretario debole, indebolito nelle scelte e nelle decisioni dalla lotta interna dell'area trasversale dei "quarantenni" che porterà alle sue dimissioni dopo il malore dell'aprile 1988.
Tutto ciò non impedì ai parlamentari del pci milanese (E. Peggio, G.F. Borghini, F, Bassanini, F, Ricotti A.Csalaminici, questi ultimi due ex dipendenti Alfa Romeo)
di sostenere con forza le tesi per una vendita a Ford nell'audizione tenuta alla Camera dei Deputati alla presenza di PRodi (Iri) e di Romiti (Fiat)
oltre alle due clausole imprescindibili già citate, le motivazioni con cui argomentarono furono le seguenti; - La ford aveva l'esigenza di qualificare il segmento alto della sua produzione
- La messa a disposizione della rete commerciale ford in usa ed in europa per la vendita delle vetture rappresentava un vantaggio economico sia per l'azienda che per l'export del paese
-L'arrivo della ford poteva rappresentare uno stimolo competitivo anche per la fiat
brevi note e bibliografia:
su borghini vi segnalo una sua intervista a la repubblica: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/06/21/alfa-romeo-per-il-pci-la-miglior.html
alcuni passaggi della vicenda vengono trattati nel libro libro: "parola di marchionne" di riccardo ruggeri, francesco brioschi editore
mentre sulla debolezza del segretario natta questa ricostruzione sulle vicende che portarono alle sue dimissioni
http://candidonews.wordpress.com/2012/10/18/quando-dalema-rottamo-natta-e-occhetto-da-pubblico/
Conosco bene queste docce fredde...
Ti fanno sentire inutile, ti danno l'impressione di aver lavorato sodo per nulla...
http://www.effettosuolo.net/news/endurance/marchionne-chiude-squadra-corse-dodge-addio-viper-gt2/
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- rossogamba
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Ma anziché impiegare risorse per realizzare un inutile museo virtuale, non sarebbe stato meglio fare qualcosa di più per accelerare l'apertura del Nostro Vero Museo?
http://www.alfaromeohalloflegends.com/
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certo che a sentirlo parlare ...me lo aspettavo peggio ...pare quasi che abbia un cuore e sia un appassionato di auto ..non credevo
https://www.youtube.com/watch?v=c8jiXxASQ5k
NOOOOO SEMBRA CHE PARLA UNO DEL NOSTRO FORUM :shock:
https://www.youtube.com/watch?v=NzXtfzg9p4U
https://www.youtube.com/watch?v=HjdpyHhglkM :?
ALT ALT ..ho notato che sul tavolino affianco non c'è la classica bottiglia di acqua ma mi pare che sia una bottiglia di Jack Daniels :lol:
https://www.youtube.com/watch?v=c8jiXxASQ5k
NOOOOO SEMBRA CHE PARLA UNO DEL NOSTRO FORUM :shock:
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ALT ALT ..ho notato che sul tavolino affianco non c'è la classica bottiglia di acqua ma mi pare che sia una bottiglia di Jack Daniels :lol:
- rossogamba
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- Sacha
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in effetti manco io e Capoccia stiamo cosí ai non raduni, ci sono occhi pesanti, esitazioni e difficoltá di coniugazione che in effetti fanno pensare che a boccia accanto e che non stia bevendo un bicchiere di Olio Berio.
Bah, unica cosa positiva é l'ammissione del casino Alfistico, ma a parte che voglio proprio vedere sto nuovo gioiello, ma voglio vedere tutte ste sorelle delle BMW :), insieme poi ai 400k pezzi venduti!
S.
Bah, unica cosa positiva é l'ammissione del casino Alfistico, ma a parte che voglio proprio vedere sto nuovo gioiello, ma voglio vedere tutte ste sorelle delle BMW :), insieme poi ai 400k pezzi venduti!
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