legge stabilità
@stefano72:
Perdonami, non sapevo fossi di genova, con la mia affermazione non pensavo di offendere nessuno. Il discorso è fine a se stesso. Spero sia chiaro.
Non hai nulla da perdonarti ci mancherebbe, anzi sono io che mi devo scusare per lo scatto.
E' che questi ultimi 10 gg. sono stati pesanti, veramente pesanti.
Tornando al discorso delle storiche, riporto quanto scritto su altro forum:
non ha importanza la marca, il modello, ecc. resta il fatto che molti di questi veicoli "storici" circolanti sono unici, nel senso che i proprietari hanno solo quel mezzo e conseguentemente ne fanno un uso improprio.
Certo, dal punto di vista economico, la cosa è molto allettante.
Peccato che questo vada a discapito di chi ha uno o più di questi mezzi ventennali e che li usa in modo proprio.
Ciao a tutti
Perdonami, non sapevo fossi di genova, con la mia affermazione non pensavo di offendere nessuno. Il discorso è fine a se stesso. Spero sia chiaro.
Non hai nulla da perdonarti ci mancherebbe, anzi sono io che mi devo scusare per lo scatto.
E' che questi ultimi 10 gg. sono stati pesanti, veramente pesanti.
Tornando al discorso delle storiche, riporto quanto scritto su altro forum:
non ha importanza la marca, il modello, ecc. resta il fatto che molti di questi veicoli "storici" circolanti sono unici, nel senso che i proprietari hanno solo quel mezzo e conseguentemente ne fanno un uso improprio.
Certo, dal punto di vista economico, la cosa è molto allettante.
Peccato che questo vada a discapito di chi ha uno o più di questi mezzi ventennali e che li usa in modo proprio.
Ciao a tutti
- marco cagliari
- Messaggi: 450
- Iscritto il: 19 mar 2013 11:59:49
- Località: capoterra
credo che questo articolo inquadri perfettamente la situazione
http://www.automobilismo.it/epoca-le-fi ... auto-21840
http://www.automobilismo.it/epoca-le-fi ... auto-21840
raccolgo un po' di pensieri e considerazioni a caldo rigorosamente in ordine sparso, chiedo scusa per l'impaginazione ed eventuali errori ma dal cellulare di più non posso
su molti articoli si legge un totale vetture in esenzione di circa tremilioni...
tale cifra raccolta sulla carta, purtroppo incorpora sia i veicoli ultratrentennali che quelli ultraventennali che quelli non circolanti per vario motivo (leggasi sotto sequestro, quelli che periodicamente per un breve periodo negli anni passati, venivano periodicamente individuati e radiati d'ufficio perchè non più circolanti da anni, veicoli demoliti fisicamente ma i cui documenti e targhe continuano ad esistere ed essere venduti come "oggetti da collezione " :-/ )
Asi...
leggo da più parti, che in questi anni ha visto più che decuplicare il proprio registro dei soci, uno dei motivi per cui - già dal 2006 - non mi sono più iscritto ad un qualsiasi club loro federato è il motivo per cui molti di questi club nei due mesi preposti al rinnovo delle iscrizioni assomigliavano a quegli uffici postali nei giorni di scadenza del pagamento delle imposte... con una organizzazione degna del miglior ufficio paraministeriale, salvo poi diventare deserti ed irrintracciabili il giorno successivo.
Club che hanno accettato di tutto e non dico solo rottami conciati alla meno peggio ma anche veicoli pesantemente modificati od elaborati (non sono contro le elaborazioni, ma almeno che siano conformi all'epoca storica del veicolo in questione).
Club che non convocavano riunioni ma comunicavano i calendari e gli inviti ad uno stretto giro di soci di "alto prestigio" o di amicizia personale con il presidente... pur pagando la quota di socio effettivo e che non versavano all'asi la quota per l'abbonamento alla rivista ufficiale (la manovella), quota regolarmente versata... salvo poi vedere i loro stand nelle maggiori fiere e raduni del settore.
un ente parapubblico che in questi anni non ha organizzato una seria azione di lobbying a favore di questo importante settore... salvo prendere a riferimento un paio di senatori di una sola parte politica... di cui uno famoso per un decreto di riordino del settore. Di pari passo non ha organizzato un efficace ufficio di comunicazione istituzionale, la lettera inviata dal presidentissimo in questi giorni ha un che di surreale.
ACI...
ulteriore carrozzone che fiutando il mercato, a dire la verità oramai con qualche anno di ritardo, ha cercato di inserirsi a gamba tesa nel settore, realizzando una lista (secondo quando previsto dal famoso decreto del 2009) di modelli degni di salvaguardia che rasentava l'assurdo, promettendo servizi e accesso a quello che è il loro patrimonio storico, ad oggi tutto fermo.
degna di segnalazione è la rivalità tra questi due principali attori, rivalità che va a discapito dell'intero settore ed alla maggioranza degli appassionati
bollo e regioni...
le entrate derivate dai bollo auto e in correlazione delle imposte collegate alla vita di un veicolo in parecchie regioni sono calate drasticamente per vari motivi, sensibile calo del parco auto circolante, maggior diffusione di contratti a noleggio tutto incluso (che concentrano e delocalizzano il pagamento in altre regioni), forte diminuzione delle flotte aziendali che vedevano l'assegnazione dell'auto come mezzo di lavoro o come benefit.
c'è un livello elevatissimo di bolli non riscossi per i più svariati motivi, crisi economica in primis.
se poi nel conto aggiungiamo i costi di gestione che le regioni devono riconoscere alle socetà esattrici (leggasi quanto successo in piemonte con la GEC) iniziamo ad inquadrare la situazione.
Aggiungiamo anche l'enorme calo degli introiti derivati dalle accise relative ai carburanti (siamo oramai al paradosso che anche aumentando tali accise il calo dei consumi le rende quasi insignificanti se non nulle)
la situazione economica delle regioni (non solo a seguito dei tagli dei trasferimenti) non è delle più rosee, anzi, quasi drammatica, si è già arrivati sul fondo e tra breve in molte di esse si dovrà iniziare a scavare con le unghie e con i denti...
al momento tutta la discussione è una enorme annunciazione tipica di questo governo e di questo momento storico, che si inquadra nella disarticolazione dei problemi reali, spesso e volentieri indicando dei colpevoli ai quali scaricare la patata bollente delle responsabilità ( in questo caso "regioni state serene")
su molti articoli si legge un totale vetture in esenzione di circa tremilioni...
tale cifra raccolta sulla carta, purtroppo incorpora sia i veicoli ultratrentennali che quelli ultraventennali che quelli non circolanti per vario motivo (leggasi sotto sequestro, quelli che periodicamente per un breve periodo negli anni passati, venivano periodicamente individuati e radiati d'ufficio perchè non più circolanti da anni, veicoli demoliti fisicamente ma i cui documenti e targhe continuano ad esistere ed essere venduti come "oggetti da collezione " :-/ )
Asi...
leggo da più parti, che in questi anni ha visto più che decuplicare il proprio registro dei soci, uno dei motivi per cui - già dal 2006 - non mi sono più iscritto ad un qualsiasi club loro federato è il motivo per cui molti di questi club nei due mesi preposti al rinnovo delle iscrizioni assomigliavano a quegli uffici postali nei giorni di scadenza del pagamento delle imposte... con una organizzazione degna del miglior ufficio paraministeriale, salvo poi diventare deserti ed irrintracciabili il giorno successivo.
Club che hanno accettato di tutto e non dico solo rottami conciati alla meno peggio ma anche veicoli pesantemente modificati od elaborati (non sono contro le elaborazioni, ma almeno che siano conformi all'epoca storica del veicolo in questione).
Club che non convocavano riunioni ma comunicavano i calendari e gli inviti ad uno stretto giro di soci di "alto prestigio" o di amicizia personale con il presidente... pur pagando la quota di socio effettivo e che non versavano all'asi la quota per l'abbonamento alla rivista ufficiale (la manovella), quota regolarmente versata... salvo poi vedere i loro stand nelle maggiori fiere e raduni del settore.
un ente parapubblico che in questi anni non ha organizzato una seria azione di lobbying a favore di questo importante settore... salvo prendere a riferimento un paio di senatori di una sola parte politica... di cui uno famoso per un decreto di riordino del settore. Di pari passo non ha organizzato un efficace ufficio di comunicazione istituzionale, la lettera inviata dal presidentissimo in questi giorni ha un che di surreale.
ACI...
ulteriore carrozzone che fiutando il mercato, a dire la verità oramai con qualche anno di ritardo, ha cercato di inserirsi a gamba tesa nel settore, realizzando una lista (secondo quando previsto dal famoso decreto del 2009) di modelli degni di salvaguardia che rasentava l'assurdo, promettendo servizi e accesso a quello che è il loro patrimonio storico, ad oggi tutto fermo.
degna di segnalazione è la rivalità tra questi due principali attori, rivalità che va a discapito dell'intero settore ed alla maggioranza degli appassionati
bollo e regioni...
le entrate derivate dai bollo auto e in correlazione delle imposte collegate alla vita di un veicolo in parecchie regioni sono calate drasticamente per vari motivi, sensibile calo del parco auto circolante, maggior diffusione di contratti a noleggio tutto incluso (che concentrano e delocalizzano il pagamento in altre regioni), forte diminuzione delle flotte aziendali che vedevano l'assegnazione dell'auto come mezzo di lavoro o come benefit.
c'è un livello elevatissimo di bolli non riscossi per i più svariati motivi, crisi economica in primis.
se poi nel conto aggiungiamo i costi di gestione che le regioni devono riconoscere alle socetà esattrici (leggasi quanto successo in piemonte con la GEC) iniziamo ad inquadrare la situazione.
Aggiungiamo anche l'enorme calo degli introiti derivati dalle accise relative ai carburanti (siamo oramai al paradosso che anche aumentando tali accise il calo dei consumi le rende quasi insignificanti se non nulle)
la situazione economica delle regioni (non solo a seguito dei tagli dei trasferimenti) non è delle più rosee, anzi, quasi drammatica, si è già arrivati sul fondo e tra breve in molte di esse si dovrà iniziare a scavare con le unghie e con i denti...
al momento tutta la discussione è una enorme annunciazione tipica di questo governo e di questo momento storico, che si inquadra nella disarticolazione dei problemi reali, spesso e volentieri indicando dei colpevoli ai quali scaricare la patata bollente delle responsabilità ( in questo caso "regioni state serene")
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Vorrei dire anch'io la mia: in questi giorni su facebook se ne leggono di tutti i colori, gente che vuole organizzare spedizioni di protesta a Roma, gente incazzata nera perchè non potrà più assicurare come storica la Punto o la Ka del '94.... mi domando come mai per la benzina a 2 euro al litro e tutte le altre cose ingiuste che ci sono oggi in Italia, tutte queste proteste non ci sono....
io personalmente credo che, come sempre in Italia, se le cose fossero state fatte seriamente sin dall'inizio non saremo qua a discutere. L'ASI che non ha mai voluto stilare la lista richiestagli dal legislatore, se poi lo ha fatto è solo perchè dopo 10 anni si stava concretizzando l'eventualità della fine del monopolio ( vedi aci storico ) e comunque è una lista fatta col culo! Dal 1999 a dopo la legge 342/2000, gli appassionati di auto storiche sono passati da circa 500mila a oltre 4 milioni. Ma saranno tutti appassionati veri o molti sono solo opportunisti che sfruttano la legge per circolare a basso costo con un vecchio catorcio? Alla fine a farne le spese saranno proprio i veri appassionati, che si troveranno a dover pagare bollo e assicurazione pieni per una Delta integrale o una 75 3000, tanto per fare due esempi lampanti. C'est l'Italie.... :evil:
io personalmente credo che, come sempre in Italia, se le cose fossero state fatte seriamente sin dall'inizio non saremo qua a discutere. L'ASI che non ha mai voluto stilare la lista richiestagli dal legislatore, se poi lo ha fatto è solo perchè dopo 10 anni si stava concretizzando l'eventualità della fine del monopolio ( vedi aci storico ) e comunque è una lista fatta col culo! Dal 1999 a dopo la legge 342/2000, gli appassionati di auto storiche sono passati da circa 500mila a oltre 4 milioni. Ma saranno tutti appassionati veri o molti sono solo opportunisti che sfruttano la legge per circolare a basso costo con un vecchio catorcio? Alla fine a farne le spese saranno proprio i veri appassionati, che si troveranno a dover pagare bollo e assicurazione pieni per una Delta integrale o una 75 3000, tanto per fare due esempi lampanti. C'est l'Italie.... :evil:
Ciao a tutti e ben trovati, provo a dire la mia
partendo dal presupposto che avere un'auto d'epoca o storica o di interesse storico che sia non debba significare dover limitare la libertà di circolazione del proprietario con il mezzo che preferisce, che non vedo nessuna necessità di avere un'auto moderna per poterne avere anche una storica (magari mi muovo con i mezzi o con un'auto aziendale..) che nessuno potrà dire che una alfa 75 è di interesse storico e una renault 4 no, o che una fiat uno vada buttata ma una alfa 33 no semplicemente perchè nessuno potrà dirti che la carbonara è più buona della cacio e pepe (sono gusti); sarebbe come a dire che le persone con i capelli neri possono pagare meno tasse e quelli con i capelli rossi no, oppure che solamente le persone che in vita hanno avuto modo di distinguersi nella vita sociale potranno avere delle agevolazioni mentre chi ha condotto una vita "normale" non potrà averne, o che solamente i politici possono godere di benefici mentre gli elettori no..... :shock:
Il problema è che in Italia la furbizia ci rende i Napoletani :lol: (in senso buono del termine non me ne vogliano gli amici partenopei) d' europa, ognuno di noi trova il modo per aggirare i problemi, accomodare le cose, trovare l'altra via.... e così auto sderenate e vergognose vengono spacciate per auto di interesse storico ed usate per gli scopi più disparati.
basterebbe rendere i controlli più coerenti con quello che dovrebbero essere:
vuoi che la tua auto diventi storica? allora dovrai stare ad alcune semplici regole per poter avere gli sgravi fiscali che possano permetterti di poter continuare a possederla, la revisione non potrai più farla nei centri (dove tutti sappiamo come vengono eseguite le revisioni) ma dovrai recarti in motorizzazione dove sarà un gruppo di esperti (non certo delegati ASI o FMI o quant'altro) a verificare che la tua auto sia in regola con il codice della strada, rispetti le caratteristiche con le quali è nata, sia in buono stato e ben manutenuta, altrimenti verrà considerata un'auto vecchia indipendentemente dal fatto che si chiami duna oppure montreal o miura.
Sacha come funzionano le revisioni in UK???
poi che tu voglia usare un'auto anni 40 per andare a fare la spesa è una tua liberissima scelta e nessuno dovrebbe poterti vietare di farlo. 8)
Se le scelte politiche fossero fatte da esperti interpellando anche chi subirà tali scelte forse ci sarebbero meno errori, vi ricordate a cosa portò il superbollo suo 4x4? dopo il boom degli anni 80 e 90 sparirono dalla circolazione, poi quando si resero conto che avevano fatto una cazzata hanno abolito la sovrattassa e c'è stata l'ondata dei suv ( che allo stato fanno comodo perchè costano di più consumano di più e quindi iva ed accise che ingrassano i conti pubblici), questa nuova norma farà sparire molto del parco storico auto attuale che come al solito finirà oltre confine....
partendo dal presupposto che avere un'auto d'epoca o storica o di interesse storico che sia non debba significare dover limitare la libertà di circolazione del proprietario con il mezzo che preferisce, che non vedo nessuna necessità di avere un'auto moderna per poterne avere anche una storica (magari mi muovo con i mezzi o con un'auto aziendale..) che nessuno potrà dire che una alfa 75 è di interesse storico e una renault 4 no, o che una fiat uno vada buttata ma una alfa 33 no semplicemente perchè nessuno potrà dirti che la carbonara è più buona della cacio e pepe (sono gusti); sarebbe come a dire che le persone con i capelli neri possono pagare meno tasse e quelli con i capelli rossi no, oppure che solamente le persone che in vita hanno avuto modo di distinguersi nella vita sociale potranno avere delle agevolazioni mentre chi ha condotto una vita "normale" non potrà averne, o che solamente i politici possono godere di benefici mentre gli elettori no..... :shock:
Il problema è che in Italia la furbizia ci rende i Napoletani :lol: (in senso buono del termine non me ne vogliano gli amici partenopei) d' europa, ognuno di noi trova il modo per aggirare i problemi, accomodare le cose, trovare l'altra via.... e così auto sderenate e vergognose vengono spacciate per auto di interesse storico ed usate per gli scopi più disparati.
basterebbe rendere i controlli più coerenti con quello che dovrebbero essere:
vuoi che la tua auto diventi storica? allora dovrai stare ad alcune semplici regole per poter avere gli sgravi fiscali che possano permetterti di poter continuare a possederla, la revisione non potrai più farla nei centri (dove tutti sappiamo come vengono eseguite le revisioni) ma dovrai recarti in motorizzazione dove sarà un gruppo di esperti (non certo delegati ASI o FMI o quant'altro) a verificare che la tua auto sia in regola con il codice della strada, rispetti le caratteristiche con le quali è nata, sia in buono stato e ben manutenuta, altrimenti verrà considerata un'auto vecchia indipendentemente dal fatto che si chiami duna oppure montreal o miura.
Sacha come funzionano le revisioni in UK???
poi che tu voglia usare un'auto anni 40 per andare a fare la spesa è una tua liberissima scelta e nessuno dovrebbe poterti vietare di farlo. 8)
Se le scelte politiche fossero fatte da esperti interpellando anche chi subirà tali scelte forse ci sarebbero meno errori, vi ricordate a cosa portò il superbollo suo 4x4? dopo il boom degli anni 80 e 90 sparirono dalla circolazione, poi quando si resero conto che avevano fatto una cazzata hanno abolito la sovrattassa e c'è stata l'ondata dei suv ( che allo stato fanno comodo perchè costano di più consumano di più e quindi iva ed accise che ingrassano i conti pubblici), questa nuova norma farà sparire molto del parco storico auto attuale che come al solito finirà oltre confine....
- irriducibile
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copio e incollo:
le considerazioni del presidente Roberto Loi.
Il provvedimento legislativo contenuto nella Legge di Stabilità 2015 all’art. 44, c.28 e art. 30, c.17, abroga i commi 2 e 3 dell’art. 63 Legge 342/2000, che esentavano dal pagamento del bollo automobilistico le auto con meno di 30 anni considerate di “particolare interesse storico e collezionistico”. L’A.S.I. – Automotoclub storico italiano – che attualmente vanta oltre 220.000 soci in tutta Italia e oggi, grazie anche ai 300 Club, rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali, illustra, in una nota ufficiale, i punti chiave del decreto, sottolineandone i pro e i contro:
1. Il parco veicolare rappresentato dai veicoli di particolare interesse storico esentato dal pagamento della tassa di proprietà o obbligato al pagamento ridotto, nei 13 anni dall’entrata in vigore del provvedimento di esonero è costituito (al 31 dicembre 2013), da 501.000 veicoli e non già da altre entità apparse o comunicate erroneamente su mezzi di comunicazione disinformati.
2. Di questi, un 15% è stato demolito, poiché non meritevole di conservazione, ed un altro 10% esentato poiché nel frattempo ha raggiunto i 30 anni e come tale meritevole del beneficio anche se non storico.
3. Ne consegue che i veicoli esentati, in seguito a provvedimento ASI, al 31 dicembre 2013, risultano essere circa 375.000 (501.000-25% = 375.000).
4. L’importo corrispondente alle tasse non percepite dall’erario, per tale esenzione o riduzione, è pari a circa € 56.250.000 (375.000×150,00). Il tributo medio non percepito è stato ritenuto equo calcolarlo in 150,00 € annui poiché la potenza media dei veicoli esentati non supera i 70 CV. Ma se tale provvedimento abrogativo dovesse divenire definitivo, l’erario non percepirebbe tale somma, poiché pochi dei 375.000 veicoli beneficianti di tale esenzione-riduzione, resterebbe in vita o in circolazione in Italia, con conseguente forte riduzione del gettito fiscale previsto. Possiamo, con serenità, sostenere che neanche 50.000 veicoli di interesse storico collezionistico pagherebbero le tasse ordinarie cui sarebbero tenuti per il provvedimento abrogativo. E ciò determinerebbe un’entrata presumibile per lo Stato di circa € 7.500.000 (50.000×150,00).
A questo punto verrebbe da dire : “Tanto rumore per nulla”.
Senonchè bisogna prendere ora in considerazione i risvolti che tale provvedimento determinerebbe sul piano economico generale per il settore legato ai veicoli storici.
E cioè :
In particolare la perdita di circa 300/325.000 veicoli d’interesse storico-collezionistico significherebbe un mancato esborso per le spese di manutenzione di detti veicoli, che, (applicando i coefficienti utilizzati dallo Stato in materia fiscale), darebbe un risultato di € 4.875.000.000 (325.000 veicoli per un costo annuale di manutenzione medio unitario di € 15.000 come previsto dallo Stato). Se invece vogliamo essere più realisti, valutiamo il costo di manutenzione annuale medio in € 2.000, arrivando così ad un importo complessivo da mancata attività economica pari a € 650.000.000. Tale perdita colpirebbe piccoli riparatori, carrozzieri, distributori di benzina, ricambisti, settori già particolarmente colpiti per la diminuzione di lavoro.
A questa perdita si aggiungerebbe quella turistica pari a circa € 12.500.000 annui che nasce da una media di 2.500 raduni per un costo unitario medio di € 5.000.
E’ chiaro che a queste si aggiungono quelle della perdita di posti di lavoro nella segreteria ASI e nei Club federati che sono 270.
Nel settore dei veicoli storici sono applicate tariffe assicurative agevolate, stante il Kilometraggio ridotto e il ridotto rischio, legato all’uso attento del veicolo. L’applicazione delle tariffe piene ai veicoli ultraventennali, determinerebbe l’antieconomicità di tali contratti e pertanto anche la demolizione dei veicoli stessi oppure l’incremento del numero dei veicoli non assicurati.
In molti altri casi il nostro Governo ha assunto decisioni populistiche contro auto sportive, di lusso, di grande cilindrata o altri beni, quali barche o aeromobili, con il solo risultato di ridurre l’attività economica del privato, senza incrementare le entrate per l’erario. Sembra ancora una volta che gli errori del passato, in Italia, non insegnino nulla per il presente o per il futuro. Mai come oggi, quotidianamente, sentiamo parlare di calo dell’economia, dell’occupazione e della necessità di introdurre provvedimenti per ovviare a tali negatività, in concreto poi i provvedimenti adottati vanno contro corrente e determinano ulteriori danni.
Nel 2013/2014 l’ ASI aveva finanziato un corso di restauro con un esborso di € 100.000, consentendo una specializzazione per giovani desiderosi di intraprendere tale attività. La stessa iniziativa è stata deliberata per il 2014-2015. Purtroppo se la normativa abrogativa sarà approvata l’iniziativa non avrà più ragione di essere e sarà abbandonata.
Negli anni passati ASI aveva versato contributi all’Università dell’Aquila ed al comune di Crevacuore rispettivamente di € 208.000 e 150.000 per contribuire alla loro ricostruzione, così come aveva stipulato una convenzione della durata di 5 anni e un esborso di € 150.000 con il Politecnico di Torino. Anche queste iniziative non si potranno rispettare.
Lo Stato perderà inoltre le entrate derivanti dalle revisioni biennali di circa 300.000 veicoli, pari a € 9.000.000 (18.000.000 : 2 anni) annui.
Non si può infine dimenticare che il veicolo storico è stato beneficiato dal Legislatore perché il pregio culturale superava la perdita per l’erario e tale particolare, giusta, considerazione, ha favorito la sua crescita numerica e la sua crescita patrimoniale che ora di punto in bianco viene annullata senza contropartita. Con un’ulteriore perdita non facilmente valutabile, di oltre 1,5 miliardi di Euro dovuta alla svalutazione degli stessi, alla loro rottamazione o/e alla loro svendita all’estero.
Avevamo una Federazione apprezzata nel mondo e all’improvviso, sostanzialmente, viene azzerata per pochi ipotetici milioni di euro, contro una perdita miliardaria.
Concludendo, si riassumono le conseguenze economiche dei provvedimenti annotati:
A favore dell’erario:
Entrate per tasse automobilistiche veicoli di interesse storico collezionistico da 20 a 30 anni + €7.500.000.
Perdite economiche-patrimoniali A danno dei cittadini:
A. Per mancate spese per Manutenzione veicoli (artigiani e vari operatori)
Minimo € 650.000.000
Massimo € 4.875.000.000
B. Mancata Effettuazione eventi
€ 12.500.000
C. Demolizione veicoli o vendita all’estero sottocosto (300.000)
D. Perdita posti lavori in ASl e Club federati
E. Mancate Revisioni
€ 9.000.000
Perdite totale minimo di € 2.171.500.000
Perdite totale massimo di € 5.746.500.000
le considerazioni del presidente Roberto Loi.
Il provvedimento legislativo contenuto nella Legge di Stabilità 2015 all’art. 44, c.28 e art. 30, c.17, abroga i commi 2 e 3 dell’art. 63 Legge 342/2000, che esentavano dal pagamento del bollo automobilistico le auto con meno di 30 anni considerate di “particolare interesse storico e collezionistico”. L’A.S.I. – Automotoclub storico italiano – che attualmente vanta oltre 220.000 soci in tutta Italia e oggi, grazie anche ai 300 Club, rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali, illustra, in una nota ufficiale, i punti chiave del decreto, sottolineandone i pro e i contro:
1. Il parco veicolare rappresentato dai veicoli di particolare interesse storico esentato dal pagamento della tassa di proprietà o obbligato al pagamento ridotto, nei 13 anni dall’entrata in vigore del provvedimento di esonero è costituito (al 31 dicembre 2013), da 501.000 veicoli e non già da altre entità apparse o comunicate erroneamente su mezzi di comunicazione disinformati.
2. Di questi, un 15% è stato demolito, poiché non meritevole di conservazione, ed un altro 10% esentato poiché nel frattempo ha raggiunto i 30 anni e come tale meritevole del beneficio anche se non storico.
3. Ne consegue che i veicoli esentati, in seguito a provvedimento ASI, al 31 dicembre 2013, risultano essere circa 375.000 (501.000-25% = 375.000).
4. L’importo corrispondente alle tasse non percepite dall’erario, per tale esenzione o riduzione, è pari a circa € 56.250.000 (375.000×150,00). Il tributo medio non percepito è stato ritenuto equo calcolarlo in 150,00 € annui poiché la potenza media dei veicoli esentati non supera i 70 CV. Ma se tale provvedimento abrogativo dovesse divenire definitivo, l’erario non percepirebbe tale somma, poiché pochi dei 375.000 veicoli beneficianti di tale esenzione-riduzione, resterebbe in vita o in circolazione in Italia, con conseguente forte riduzione del gettito fiscale previsto. Possiamo, con serenità, sostenere che neanche 50.000 veicoli di interesse storico collezionistico pagherebbero le tasse ordinarie cui sarebbero tenuti per il provvedimento abrogativo. E ciò determinerebbe un’entrata presumibile per lo Stato di circa € 7.500.000 (50.000×150,00).
A questo punto verrebbe da dire : “Tanto rumore per nulla”.
Senonchè bisogna prendere ora in considerazione i risvolti che tale provvedimento determinerebbe sul piano economico generale per il settore legato ai veicoli storici.
E cioè :
In particolare la perdita di circa 300/325.000 veicoli d’interesse storico-collezionistico significherebbe un mancato esborso per le spese di manutenzione di detti veicoli, che, (applicando i coefficienti utilizzati dallo Stato in materia fiscale), darebbe un risultato di € 4.875.000.000 (325.000 veicoli per un costo annuale di manutenzione medio unitario di € 15.000 come previsto dallo Stato). Se invece vogliamo essere più realisti, valutiamo il costo di manutenzione annuale medio in € 2.000, arrivando così ad un importo complessivo da mancata attività economica pari a € 650.000.000. Tale perdita colpirebbe piccoli riparatori, carrozzieri, distributori di benzina, ricambisti, settori già particolarmente colpiti per la diminuzione di lavoro.
A questa perdita si aggiungerebbe quella turistica pari a circa € 12.500.000 annui che nasce da una media di 2.500 raduni per un costo unitario medio di € 5.000.
E’ chiaro che a queste si aggiungono quelle della perdita di posti di lavoro nella segreteria ASI e nei Club federati che sono 270.
Nel settore dei veicoli storici sono applicate tariffe assicurative agevolate, stante il Kilometraggio ridotto e il ridotto rischio, legato all’uso attento del veicolo. L’applicazione delle tariffe piene ai veicoli ultraventennali, determinerebbe l’antieconomicità di tali contratti e pertanto anche la demolizione dei veicoli stessi oppure l’incremento del numero dei veicoli non assicurati.
In molti altri casi il nostro Governo ha assunto decisioni populistiche contro auto sportive, di lusso, di grande cilindrata o altri beni, quali barche o aeromobili, con il solo risultato di ridurre l’attività economica del privato, senza incrementare le entrate per l’erario. Sembra ancora una volta che gli errori del passato, in Italia, non insegnino nulla per il presente o per il futuro. Mai come oggi, quotidianamente, sentiamo parlare di calo dell’economia, dell’occupazione e della necessità di introdurre provvedimenti per ovviare a tali negatività, in concreto poi i provvedimenti adottati vanno contro corrente e determinano ulteriori danni.
Nel 2013/2014 l’ ASI aveva finanziato un corso di restauro con un esborso di € 100.000, consentendo una specializzazione per giovani desiderosi di intraprendere tale attività. La stessa iniziativa è stata deliberata per il 2014-2015. Purtroppo se la normativa abrogativa sarà approvata l’iniziativa non avrà più ragione di essere e sarà abbandonata.
Negli anni passati ASI aveva versato contributi all’Università dell’Aquila ed al comune di Crevacuore rispettivamente di € 208.000 e 150.000 per contribuire alla loro ricostruzione, così come aveva stipulato una convenzione della durata di 5 anni e un esborso di € 150.000 con il Politecnico di Torino. Anche queste iniziative non si potranno rispettare.
Lo Stato perderà inoltre le entrate derivanti dalle revisioni biennali di circa 300.000 veicoli, pari a € 9.000.000 (18.000.000 : 2 anni) annui.
Non si può infine dimenticare che il veicolo storico è stato beneficiato dal Legislatore perché il pregio culturale superava la perdita per l’erario e tale particolare, giusta, considerazione, ha favorito la sua crescita numerica e la sua crescita patrimoniale che ora di punto in bianco viene annullata senza contropartita. Con un’ulteriore perdita non facilmente valutabile, di oltre 1,5 miliardi di Euro dovuta alla svalutazione degli stessi, alla loro rottamazione o/e alla loro svendita all’estero.
Avevamo una Federazione apprezzata nel mondo e all’improvviso, sostanzialmente, viene azzerata per pochi ipotetici milioni di euro, contro una perdita miliardaria.
Concludendo, si riassumono le conseguenze economiche dei provvedimenti annotati:
A favore dell’erario:
Entrate per tasse automobilistiche veicoli di interesse storico collezionistico da 20 a 30 anni + €7.500.000.
Perdite economiche-patrimoniali A danno dei cittadini:
A. Per mancate spese per Manutenzione veicoli (artigiani e vari operatori)
Minimo € 650.000.000
Massimo € 4.875.000.000
B. Mancata Effettuazione eventi
€ 12.500.000
C. Demolizione veicoli o vendita all’estero sottocosto (300.000)
D. Perdita posti lavori in ASl e Club federati
E. Mancate Revisioni
€ 9.000.000
Perdite totale minimo di € 2.171.500.000
Perdite totale massimo di € 5.746.500.000
- Sacha
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mah, a me pare la solita cosa insensata all'italiana. Certo la causa é che l'italiano cerca sempre la paraculata e poi tutti si lamentano, ma tanto voglio vedere chi non lo fa o non lo farebbe se potesse...con una macchina che con due lire fai storica, continuereste a pagare tutto pieno? daje.
Per il resto, Loi non ha tutti i torti, ma da buon ingegnere, quando mi iniziano a sparare i numeri, manco li considero se non mi quoti la fonte, le supposizioni, le premesse e insomma dai un fattore di confidenza. Tutti sti numeri parono il piano industriale di AZ o le vendita Fiat e namio.
Per il succo principale del discorso, nun me pare "rocket science" come dicheno qua. Ossia il problema é la popolazione paracula, e come un gioco di scacchi e come fanno negli altri paesi, glielo devi ficcare prima tu nel deretano prima che te lo ficchino loro. Come?
facendo tutta la cosa inutile se non per i scopi per cui é stata progettata. A Londra per assicurare la Giulia mi chiedevano cose basiche
1) seconda macchina intestata e assicurata a nome mio
2) deve stare in garage di norma (ossia l'indirizzo della polizza deve avere un garage annesso alla casa, non in blocco alla fine della strada)
3) deve stare in un locale chiuso tra le 2200-0600
4) guidatore nominato
5) membro del club AROC (qui ce n'é uno, non 270...e fa parte di una federazione nazionale UK che sta sotto al FIVA)
6) 5000km max
7) trip esteri previo notifica
8) polizza assicurativa non vale per tragitto casa-lavoro o giri connessi al proprio lavoro.
il bollo nel discorso non lo includo visto che qua in principio fino a mo praticamente si pagava, comunque da quest'anno hanno introdotto una regola dei 30 anni mi pare.
inoltre per me la lista é una gran cazzata perché chi ha il diritto di scegliere i veicoli? e perché per me conta esclusivamente l'etá se si parla di storico, se si parla di interesse particolare benvengano altre regole ma nessuno puoi decidere cosa é storico e cosa non lo é. Qui girano con carri armati, ambulanze, aerei d'epoca ecc.
et voilá, risolto il problema....ed i miei colleghi pagavano 100€ di assicurazione e accettavano tutti i punti sopra.
Io invece vivevo in cittá, non avevo il garage, ci volevo andare al lavoro, e tutto si puó aggiungere alla polizza e vai £100 per eliminare la clausula garage, £50 per comprare kilometraggio aggiuntivo, altri £100 per assicurarla di notte per strada e via alla fine la scelta era mia, o pagavo £100 come i miei colleghi, o appunto ne pagavo £400 (e anzi pago tuttora) e della macchina facevo (e con la 75) faccio un uso moderno.
Cosí non si penalizzano i poveracci appassionati, ma manco si rende impossibile la circolazione ai ruderi.
Io ho fatto la mia scelta e pago £500 per assicurare le mie e girarci come mi pare (piu £275 di bollo per la 75) Altri colleghi mi danno del beota e con la mini nuova pagano £20 di bollo (zero emissioni) e briciole di assicurazione. Praticamente se vuoi paraculare il sistema, paghi, e come me lo fai solo se sei scemo o appassionato o ambo cose, oppure ti compri la macchinetta tranquilla o tieni un veicolo umano ed efficiente.
S.
Per il resto, Loi non ha tutti i torti, ma da buon ingegnere, quando mi iniziano a sparare i numeri, manco li considero se non mi quoti la fonte, le supposizioni, le premesse e insomma dai un fattore di confidenza. Tutti sti numeri parono il piano industriale di AZ o le vendita Fiat e namio.
Per il succo principale del discorso, nun me pare "rocket science" come dicheno qua. Ossia il problema é la popolazione paracula, e come un gioco di scacchi e come fanno negli altri paesi, glielo devi ficcare prima tu nel deretano prima che te lo ficchino loro. Come?
facendo tutta la cosa inutile se non per i scopi per cui é stata progettata. A Londra per assicurare la Giulia mi chiedevano cose basiche
1) seconda macchina intestata e assicurata a nome mio
2) deve stare in garage di norma (ossia l'indirizzo della polizza deve avere un garage annesso alla casa, non in blocco alla fine della strada)
3) deve stare in un locale chiuso tra le 2200-0600
4) guidatore nominato
5) membro del club AROC (qui ce n'é uno, non 270...e fa parte di una federazione nazionale UK che sta sotto al FIVA)
6) 5000km max
7) trip esteri previo notifica
8) polizza assicurativa non vale per tragitto casa-lavoro o giri connessi al proprio lavoro.
il bollo nel discorso non lo includo visto che qua in principio fino a mo praticamente si pagava, comunque da quest'anno hanno introdotto una regola dei 30 anni mi pare.
inoltre per me la lista é una gran cazzata perché chi ha il diritto di scegliere i veicoli? e perché per me conta esclusivamente l'etá se si parla di storico, se si parla di interesse particolare benvengano altre regole ma nessuno puoi decidere cosa é storico e cosa non lo é. Qui girano con carri armati, ambulanze, aerei d'epoca ecc.
et voilá, risolto il problema....ed i miei colleghi pagavano 100€ di assicurazione e accettavano tutti i punti sopra.
Io invece vivevo in cittá, non avevo il garage, ci volevo andare al lavoro, e tutto si puó aggiungere alla polizza e vai £100 per eliminare la clausula garage, £50 per comprare kilometraggio aggiuntivo, altri £100 per assicurarla di notte per strada e via alla fine la scelta era mia, o pagavo £100 come i miei colleghi, o appunto ne pagavo £400 (e anzi pago tuttora) e della macchina facevo (e con la 75) faccio un uso moderno.
Cosí non si penalizzano i poveracci appassionati, ma manco si rende impossibile la circolazione ai ruderi.
Io ho fatto la mia scelta e pago £500 per assicurare le mie e girarci come mi pare (piu £275 di bollo per la 75) Altri colleghi mi danno del beota e con la mini nuova pagano £20 di bollo (zero emissioni) e briciole di assicurazione. Praticamente se vuoi paraculare il sistema, paghi, e come me lo fai solo se sei scemo o appassionato o ambo cose, oppure ti compri la macchinetta tranquilla o tieni un veicolo umano ed efficiente.
S.
- rossogamba
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Re: legge stabilità
Passeggiata domenicale con la GTV6, di ritorno a casa vengo fermato dai Carabinieri: solite cose, patente, libretto etc..Uno dei due militari, compilando il modulo con gli estremi del controllo, mi chiede anche di dichiarare il valore della vettura. Non mi era mai accaduto e a che scopo lo devono indicare? Ha forse a che fare con tutta la serie di controlli incrociati introdotti dal governo Monti?
Io ho dichiarato il valore che indica Ruoteclassiche (fortuna lo ricordavo) ma sta cosa non mi garba :?
Io ho dichiarato il valore che indica Ruoteclassiche (fortuna lo ricordavo) ma sta cosa non mi garba :?
Re: legge stabilità
In effetti che ti chiedano il valore del mezzo ha dell'incredibile.
Re: legge stabilità
mi fa strano? a che pro chiederlo al guidatore quando hanno già registrato marca, modello e dati da libretto
a meno che abbiano voluto fare un controllo empirico su quanto registrato a sua volta nell'ultimo passaggio di proprietà.
ripeto, mi fa molto strano ed è la prima volta che la sento
a meno che abbiano voluto fare un controllo empirico su quanto registrato a sua volta nell'ultimo passaggio di proprietà.
ripeto, mi fa molto strano ed è la prima volta che la sento
Re: legge stabilità
Ma con tutte le cose che hanno da fare i Carabinieri perdono tempo in questo?
Ultimamente, parlo di parecchi anni, non sono mai stato fermato per un controllo (nè con moderne nè con vecchie carriole) forse è per questo che non comprendo nemmeno la parte della compilazione del modulo con gli estremi del controllo. Se è tutto OK che estremi debbono fornire? Non vige + OK, tutto a posto, la ringraziamo e le auguriamo buon viaggio?
Comprendo che ormai siamo tutti "connessi" ma che abbiano anche il dato dell'importo dell'ultimo passaggio di proprietà mi pare FANTASCIENZA. Qual'è l'utilità.
Chiederò lumi ad un amico e, se ne ha facoltà, vi farò sapere. :-)
Ultimamente, parlo di parecchi anni, non sono mai stato fermato per un controllo (nè con moderne nè con vecchie carriole) forse è per questo che non comprendo nemmeno la parte della compilazione del modulo con gli estremi del controllo. Se è tutto OK che estremi debbono fornire? Non vige + OK, tutto a posto, la ringraziamo e le auguriamo buon viaggio?
Comprendo che ormai siamo tutti "connessi" ma che abbiano anche il dato dell'importo dell'ultimo passaggio di proprietà mi pare FANTASCIENZA. Qual'è l'utilità.
Chiederò lumi ad un amico e, se ne ha facoltà, vi farò sapere. :-)
Re: legge stabilità
Per me trattasi di pura curiosità da parte del carabiniere....
- rossogamba
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Re: legge stabilità
Sì è vero, a volte è capitato che a qualche controllo mi abbiano chiesto "ma quanto può valere oggi sta macchina...", in questo caso invece il Carabiniere ha scritto il valore in un modulo.
- Sacha
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Re: legge stabilità
per me te se bevono... :) daje magari fanno la multe proporzionali al valore adesso sicuro non avevi il piedino pesante?
Anyway, boh, fosse la volta buona che iniziano a incrociare i dati cosí se bevono un po di gente ed eliminiamo il problema del traffico in Italia.
S.
Anyway, boh, fosse la volta buona che iniziano a incrociare i dati cosí se bevono un po di gente ed eliminiamo il problema del traffico in Italia.
S.
Re: legge stabilità
ieri sera per curiosità ho chiesto ad un conoscente che lavora presso l'agenzia delle entrate, a lui non risulta nulla.
mi diceva che quando sotto il governo monti facevano i controlli mirati per verificare la capacità economica, incrociavano i dati che avevano, e nel caso di autoveicoli bastavano i dati classici come targa, marca, modello
l'unica ipotesi che io posso fare è che il valore che ti hanno chiesto gli serva per fare una verifica statistica per verificare quanto riportato sulla dichiarazione di valore nel passaggio di proprietà... che molto spesso (da commercianti amatoriali e concessionari multimarca in specie) è indicato forfettariamente un tanto al chilo , e che qualche volta può essere una traccia utile ad approfondire se è stato realizzato un pagamento in due parti della vettura (una parte fino alla cifra dichiarata in chiaro e la parte successiva sottocassa)
mi diceva che quando sotto il governo monti facevano i controlli mirati per verificare la capacità economica, incrociavano i dati che avevano, e nel caso di autoveicoli bastavano i dati classici come targa, marca, modello
l'unica ipotesi che io posso fare è che il valore che ti hanno chiesto gli serva per fare una verifica statistica per verificare quanto riportato sulla dichiarazione di valore nel passaggio di proprietà... che molto spesso (da commercianti amatoriali e concessionari multimarca in specie) è indicato forfettariamente un tanto al chilo , e che qualche volta può essere una traccia utile ad approfondire se è stato realizzato un pagamento in due parti della vettura (una parte fino alla cifra dichiarata in chiaro e la parte successiva sottocassa)
Re: legge stabilità
La risposta, simpatica, dell'amico Carabiniere:
Ho sentito dire che l'intendenza di finanza fa dei controlli su auto con una certa cilindrata.... forse dai 3.000cc in su .....noi che modestamente non sappiamo fare i conti.... meglio se li facciamo fare a chi ne sa di più. :mrgreen:
Credo anch'io che sia stata una richiesta per valutare un eventuale acquisto.
Ho sentito dire che l'intendenza di finanza fa dei controlli su auto con una certa cilindrata.... forse dai 3.000cc in su .....noi che modestamente non sappiamo fare i conti.... meglio se li facciamo fare a chi ne sa di più. :mrgreen:
Credo anch'io che sia stata una richiesta per valutare un eventuale acquisto.
- rossogamba
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Re: legge stabilità
Boh...meglio così dai...incrociamo le dita.. :-)
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