Visto in settimana il bel
Morte sospetta di una minorenne.
Diretto a mio avviso da un ispirato Sergio Martino è ben interpretato da Claudio Cassinelli (attore che a me piace tantissimo).
Poca azione e molto thriller, da vedere comunque...
Ecco i commenti dell'epoca:
"[…] Proseguendo il discorso su temi che non si possono condividere (l’impotenza dei servitori della legge, la necessità di usare maniere più forti, slegando la polizia dalle norme di un codice certamente antiquato ma da aggiornare in sensi positivo, la critica subdola e sottile alla magistratura), “Morte sospetta” ricalca una strada battuta e ribattuta. Lo fa con mestiere, attraverso un montaggio accorto, con una fotografia di buon livello che però eccede nell’uso del grandangolo. Punta su attori sicuri, collaudati, e lo spettacolo c’è. Nonostante alcune incongruenze che allo spettatore milanese non possono sfuggire (l’inseguimento di corsa dal Luna-park delle Varesine a piazzale Chiazzo, incredibile), Sergio Martino dimostra di aver registrato i meccanismi della regia. "
C.R. - Il Giorno - 24/08/1975
"Il filone del poliziesco all’italiana è ormai come un limone dal quale c’è poco da spremere. Incurante Sergio Martino si è sforzato di cavarne le ultime gocce con risultati poco più che modesti. […] Un film che non dice assolutamente nulla di nuovo e che si affida ai trucchi del mestiere per suscitare qualche emozione. Un pizzico d’ironia appena percettibile traspare dalle sequenze più spettacolari e dall’interpretazione di Claudio Cassinelli. Gli altri sono la bella Jenny Tamburi e le vecchie glorie Mel Ferrer e Massimo Girotti."
Leo - Il Messaggero - 05/09/1975
"E’ recidivo, ma con qualche nostalgia del suo passato, Sergio Martino nel “cinema poliziotto”, sul quale è voluto ritornare con questo “Morte sospetta di una minorenne”. La nostalgia si esprime con una civetteria al limite della sfrontatezza: la citazione di se stesso con l’introduzione di un piccolo brano di uno dei suoi vecchi film, non eccelsi ma onesti thrilling all’italiana. […] Senza essere quello che si dice un “autore” Sergio Martino si era distinto per una padronanza del mestiere che gli permetteva di scandire con ritmo le imprese più trascuratamente commerciali. Questa volta ha il fiato grosso […]. Pochi film, come quello in argomento, sono stati abborracciati con tanta noncuranza […]. A Martino preme non confondersi con i prodotti più ribaldi del “filone nero” dalle caratteristiche parafasciste […]; ma abbiamo già notato, recensendo il penultimo suo film “La polizia indaga il Servizio Segreto uccide”, come il linguaggio usato assimili le sue opere alle più scopertamente eversive, non bastando qualche proposizione “democratica” a cambiarne la sostanza. […]"
Au.Sa. (Aurora Santuari) - Paese Sera - 05/09/1975
Ed il link al film:
http://www.youtube.com/watch?v=VKBi4htWTak