Orologi

Diego

Messaggioda Diego » 05 dic 2013 15:49:11

Da Gambino a Gambin il passo é breve.

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giuliasuper69
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Messaggioda giuliasuper69 » 23 dic 2013 16:06:02

Una marca ormai scomparsa da tempo che ha prodotto orologi meravigliosi e assai raffinati meccanicamente è stata la Angelus,oggi è nota solo a pochi appassionati di fatto non esiste più da 50 anni ma se vi piacciono gli orologi d'epoca con bella meccanica e a prezzi umani è da tenere in assoluta considerazione anche in relazione al fatto che molte case di assemblatori usavano i calibri Angelus,e di una di queste parlerò dopo aver detto della storia della maison svizzera.
Angelus era un manifattura e fabbricava quindi in proprio i suoi movimenti, cosa che ha certamente favorito la comparsa di modelli innovativi che si differenziavano dai cronografi basati sui movimenti Venus, Landeron o Valjoux etc etc
La società Angelus non esiste più: è ciò spiega forse il perché i cronografi Angelus siano, in realtà, poco conosciuti benché la loro qualità e la loro originalità superino di gran lunga un buon numero di cronografi molto ricercati.
È a Le Locle, città famosa per la costruzione di orologi di precisione, che i fratelli Albert e Gustave Stolz, orologiai emeriti, ed allievi di Henri Sandoz che diresse la casa Tavannes, creano la fabbrica di orologi Angelus nel 1891. Gli inizi sono modesti, in una camera della via della Palude che diventerà più tardi via del Giardino. I movimenti ed i i meccanismi grezzi erano acquistati presso piccoli atelier e la casa si incaricava dell’ assemblaggio e della rifinitura.
Gli orologi erano in seguito affidati a case specializzate nell'esportazione e partivano verso la Germania, la Russia o l'Italia.

Nel 1898, il terzo fratello, Charles Stolz, che aveva terminato il suo apprendistato di orologiaio, fece la sua entrata nella società.

Il buon successo fa si che la piccola impresa assuma ulteriore personale fino a raggiungere una quindicina di operai; sempre più modelli sono realizzati in sede, in modo che nel 1904 i fratelli Stolz prendano la decisione di fabbricare i loro movimenti in casa e di costruire la loro fabbrica.

Angelus allora si specializzerà nella fabbricazione di orologi con complicazioni, in particolare ripetizione minuti e cronografi per cui la manifattura sarà coronata da premi nelle grandi esposizioni come a Liegi nel 1905, a Milano nel 1906 o a Berna nel 1914.

La prima guerra mondiale è un freno all'evoluzione della società, cosa che a non impedirà di creare orologi a ripetizione minuti per ciechi che saranno offerti gratuitamente ad alcuni "grandi invalidi" di guerra; ciò che varrà ai fratelli Stolz una pubblica lettera di ringraziamento del Marésciallo Joffré.

Ma è anche a quest'epoca che si generalizzano le materie luminescenti a base di radio che determineranno la fine degli orologi a ripetizione, una delle gemme della produzione Angelus. La Casa adatterà, quindi, la propria produzione e fin dal 1920 appariranno sul mercato orologi sveglia ed orologi da viaggio, sveglie o a ripetizione. Nel 1921, Angelus viene menzionata in un annuncio pubblicitario per i suoi cronografi complicati con ripetizione ai quarti, per sveglie con uno od otto giorni di carica ed orologi da tavolo, tutti di alta qualità. Ciò permetterà all'impresa di superare la crisi dell'inizio degli anni 1930.

I primi cronografi da polso Angelus appaiono nel 1925. Si trattava di monopulsanti , i cui movimenti, di bella fattura, sono da 13 o 14 linee (29,30 e 31,60 mm).

Fin dal 1935 Angelus, inizierà a fabbricare dei cronografi a doppio pulsante, soprattutto sulla base di misure di casse di 13 e 15 linee con contatore a 30 o 45 minuti. I primi cronografi a doppio pulsante sono stati prodotti da Breitling nel 1933 ma si sono generalizzati soltanto a partire dal 1935, in particolare con Universal ed Angelus. Nel 1939, quest’ultima inizierà la produzione del cronografo con calibro 210.

Nel 1935 Charles Stolz lascia la società per prendere la direzione della fabbrica di aghi di macchine da lavorare a maglia di Peseux e nel 1941, per il cinquantenario dell'impresa, Angelus trasloca in una fabbrica superba, via Piaget. L'impresa impiegava, allora, quasi 90 dipendenti.
È André Stolz, figlio di Albert, che prende allora le redini dell'impresa.
Gli strumenti di produzione sono rinnovati, le capacità di produzione sono aumentate ed Angelus allora conoscerà un successo notevole grazie ad una doppia specializzazione: il cronografi da polso e gli e gli orologi da viaggio con complicazioni.
La qualità dei prodotti Angelus era anche riconosciuta dai militari poiché il calibro 240 di 14 linee, destinata ad una sveglia di viaggio con otto giorni di riserva di carica, è stato utilizzato per alcuni orologi Panerai destinati i alla Marina Italiana.

Ciò che caratterizza i cronografi della seconda metà degli anni 1930 è la grande varietà di forma delle casse e delle anse. A quel tempo il primato della creatività ritorna probabilmente a Breitling ma Angelus arricchirà il numero dei suoi modelli alla fine degli anni 1930 e conserverà fino all'inizio anni 1950 una gamma estremamente varia di modelli a causa delle combinazioni di quadranti, di diametro, di colore, di forme di anse, ecc..
Un semplice esempio è la versione con tachimetro su base 100 metri, più adatta alla misurazione alle misure delle prestazioni degli atleti di una base 1000, che esce nel 1940 ma Angelus soprattutto sarà innovatrice lì dove i suoi concorrenti come Breitling, Léonidas o Heuer sono limitati dalla loro dipendenza a Ebauches S.A.: la creazione di nuovi movimenti.

Nel 1942 Angelus fa infatti sensazione fabbricando il primo cronografo con calendario prodotto in serie. Battezzato inizialmente Chronodate, quindi Chronodato a partire dal 1943, questo interessante cronografo è fornito del calibro 217 di 14 linee (32,80 mm), derivato dal calibro 215 uscito lo stesso anno, 17 o 19 rubini e contatore a 45 minuti. La data è indicata da una lancetta alla periferia del quadrante, giorno e mesi sono in aperture ad ore 6 e ad ore 12.

Se si escludono i rari modelli con calendario fabbricati da Patek Philippe nel 1937, e il calendario perpetuo del 1941, era la prima volta che la data appariva su un cronografo di fabbricazione corrente. Audemars Piguet produrrà alcuni modelli nel 1942, l’Universal il raro Dato-Compax, ma occorrerà attendere 1943 per vedere i più importanti fabbricanti di cronografi reagire con il Tricompax di Universal, seguito nel 1944 dall'insieme dei assemblatori come Arsa, Breitling, Léonidas, Doxa, Rolex ecc., con la possibilità di disporre di calibri della Ebauches S.A. con i primi orologi di cronografi-calendario Valjoux, Venus e Landeron.

Il calibro 215 equipaggiava il modello 500, cronografo semplice con contatore a 45 minuti; erano disponibili con 9 forme di anse diverse e versioni multiple di quadranti. Il modello 533 aveva la cassa impermeabile con pulsanti rotondi.
Il modello 533 con cassa impermeabile, ha le seguenti caratteristiche: cassa in tre corpi, lucida e spazzolata, fondello avvitato, anse lapidate. Quadrante: nero mat con indici a numeri arabi stampati luminescenti secondi ausiliari e registro dei 45 minuti "guilloché", lancette a bastone luminescenti. Movimento: Cal. 14''', 215 rodiato, decorazione a “fasses-côtes" 17 rubini, bilanciere monometallico, spirale autocompensante.

Il calibro 217 era invece montato sul Chronodato, o modello 563, che aveva 5 forme di anse e che esisteva con cassa in acciaio, placcata oro, in oro 18 carati con 3 spessori diversi e vari modelli di quadranti; quello di maggior pregio aveva gli indici delle ore applicati in oro.

Il Chonodato in oro ha le seguenti caratteristiche: cassa in tre corpi, solida, lucida e spazzolata, anse scanalate. Quadrante: champagne con indici piramidali e numeri arabi applicati in oro, secondi ausiliari e registro dei 45 minuti "guilloché" , in periferia indicazione della data, aperture per il giorno ed il mese. Lancetta a foglia in oro. Movimento: Cal. 14 ''', 217 rodiato, decorazione a fasses-côtes", 17 jrubini, bilanciere monometallico, spirale auto-compensante. Diam. 38 mm.
Nel 1948 appare un nuovo movimento cronografico di 12 linee (27,00 mm), il calibro 250 con contatore a 30 minuti; il modello sarà chiamato Chrono 12. Prodotto con in tre diametri di cassa: 31 (modello 583), 33 (modello 594) e 35 mm (modello 588). Le casse erano prodotte con in acciaio, in metallo cromato, placcate in oro; solo il modello 594 esisteva in oro ed in acciaio impermeabile. Questo calibro 250 permetterà il lancio, nello stesso anno del capolavoro dell’Angelus: il Chrono-Datoluxe, primo cronografo con data a finestrella, che dispone anche dell'indicazione del giorno e delle fasi della luna. Sul movimento, calibro 252, si osserva che le due cifre della data in realtà sono inserite su due distinti dischi, coassiali.

Il Chrono-datoluxe ha le seguenti caratteristiche: cassa in tre corpi, solida, lucida, spazzolata, anse ricurve a corno,. Quadrante in due toni, argentato, "guilloché", con indici applicati a bastone ed a numeri arabi in oro, secondi ausiliari e registro a 30-minuti, scala ad 1/5 di secondo, aperture per la data ed il giorno, lancette "Alpha" in oro,. Movimento Cal.. 252, rodiato, 17 rubini, scappamento ad ancora, bilanciere mono-metallico, shock-absorber, spirale piana auto-compensante, Diametro 35 mm.

Il Chrono-datoluxe era prodotto in due diversi diametri di cassa: 33 (modello 582) e 35 mm (modello 585) e 3 forme di anse diverse. Le casse potevano essere in acciaio, fra cui un modello impermeabile, in oro placcato, in oro 14 e 18 carati, anche con spessori diversi, da 13, 14 o 15 g.
Sulla base del calendario sviluppato per il Chrono-Datoluxe, Angelus ha anche fabbricato molti interessanti orologi con calendario non cronografi con fasi di luna (Datoluxe) o senza (Dato 12) o anche il raro calendario a doppia data con fasi di luna (cal 253).

Angelus avrà difficoltà a resistere alla disaffezione del cronografo che si è banalizzato e che soffre per la concorrenza di orologi automatici; alla fine degli anni 1950 l'impresa cederà anche i sui diritti sui movimenti brevettati a favore di Ebauches S.A. che non li sfrutterà.
La fabbricazione di orologi su base di movimenti Ebauches S.A. continuerà con alcuni modelli interessanti come Datalarm del 1956, primo orologio sveglia con data, su base A. Schild.
Verso i1 1960, sarà presentato l'ultimo cronografo dell’Angelus: si trattava di un modello per medici, senza contatori con un solo pulsante e scala pulsometrica e sfigmometrica periferica.

L’angelus Medical Chronograph ha le seguenti caratteristiche: cassa: lucida, satinata, fondo chiuso a vite, anse lapidate. Quadrante: argentato opaco con numeri arabi applicati, secondi ausiliari “ guilloché “, scale medicali per 10 pulsazioni e 5, “Cyclope " lente per la lettura della scala pulsometrica ; lancette " Dauphine " trattate al radio. Movimento: 14 "', rodiato, 17 rubini, scappamento ad ancora, spirale piana autoc, bilanciere monometallico. Diametro 36 mm.

Abbastanza vicino al modello Sfygmos de Doxa, uscito nel 1958, disponeva anche di un vetro speciale fornito di una lente d'ingrandimento in periferia, tra le 12h e 3h per visualizzare meglio le parti più utilizzate delle scale stampate sul quadrante.

Per due volte Angelus tenterà di produrre orologi con ripetizione: nel 1958, per saggiare il mercato, fu prodotto un piccolo numero di esemplari in acciaio il “Tinkler”, con ripetizione ai quarti, su una base AS 1580.

Nel 1976 fu effettuato un secondo tentativo con l'aiuto di Dubois-Dépraz e Kélek, producendo un piccolo lotto di orologi con ripetizione a 5 minuti. Ma nessuno di questi orologi sarà fabbricato in serie ed fu, in realtà, soprattutto la produzione di interessanti orologi da viaggio e di sveglie che permise ad Angelus di continuare la sua esistenza fino agli anni 1970 ma non di resistere all'arrivo di orologi al quarzo ed alla grande crisi che scosse allora l'industria orologiaia svizzera.

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Messaggioda giuliasuper69 » 23 dic 2013 16:12:11

Un classico Angelus cl calibro 210
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Due dei prestigiosi calibri
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Messaggioda giuliasuper69 » 23 dic 2013 16:14:00

E il meraviglioso (per me) Chronodatato
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Messaggioda giuliasuper69 » 23 dic 2013 16:28:25

Ed ecco l'orologio che ha scatenato il megapost di premessa sull'Angelus.
Trattasi di un Ghitor,marca quasi del tutto scognita ma buona rappresentante degli assemblatori categoria diffusa anche in Italia di artigiani più o meno piccoli che rifornedosi da produttori di movimenti in Svizzera davano vita ad orologi con marchi dei più disparati spesso in fascia di prezzo popolare e con movimenti semplici ma robusti.
Quello che posto è una eccezione visto che mota il calibro Angelus 210 descritto sopra.Non resta, prima di mettere la foto ,che dire due parole sulla Ghitor acronimo di Ghiglietti-Torino si trattava di una piccola azienda con sede a Torino in via Giolitti che realizzava orologi per commesse delle ferrovie,dell'esercito e pare anche per l'areonautica,molti sono i militari prodotti ma esistono anche un buon numero di orologi "civili" come quello in foto.
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Messaggioda bubbo » 17 gen 2014 23:05:02


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Messaggioda Giulio84 » 18 gen 2014 14:51:49

"ghitor per forniture alle ferrovie"

approfitto di questo inciso, per chiederti se hai informazioni su altri produttori che lavoravano su commessa per le Ferrovie dello Stato

te lo chiedo perchè custodisco gelosamente i due Perseo da taschino con relativa matricola sul fondello posteriore esterno (sotto al simbolo FS) appartenuti rispettivamente al mio bisnonno ed a mio nonno, entrambi ferrovieri.


ti copio anche il link di questo banco da orologaio che ho visto inserzionato su subito.it

http://www.subito.it/hobby-collezionismo/attrezzatura-orologeria-torino-81665463.htm?last=1

bubbo
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Messaggioda bubbo » 18 gen 2014 15:01:34

bello il banco da orologeria!

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Messaggioda giuliasuper69 » 18 gen 2014 17:39:36

Bello davvero il banco.
Perseo è un grande classico dell'orologeria italiana indissolubilmente legata alla fornitura per le FS,ma non è l'unica nella storia,copio e incollo da uno dei blog che seguo sul tema orologi.

Iniziamo col dire che spesso e volentieri si associa Ferrovie a Perseo e basta...beh non è così....Se immaginiamo la storia delle nostre ferrovie ci accorgiamo che è molto lunga e che molte sono state le maison che si sono succedute nella fornitura di orologi.
Per quale motivo Perseo è la più famosa???
Beh il motivo è semplice: il suo ingresso nella storia è legato a filo doppio con l'avvento del fascismo. infatti il signor Degli Esposti, comprò questo nome da una famiglia toscana che lo registrò e commissionò a Cortèbert la costruzione di questi orologi, che sono conosciuti ai più come gli orologi dei ferrovieri. Infatti, fino agli anni '50 è dato trovare degli orologi Che ospitano concomitatamente i marchi Perseo e Cortèbert, a testimonianza della stretta collaborazione tra i due marchi.
Ma nè il modello nè l'esclusiva appartennero a Perseo.


PERSEO SOLO UNO DEI TANTI, FINO A...

Prima di essa, nell'800, sotto lo stemma dei Savoia, fino al 1927 quando PERSEO divenne esclusivista per le forniture, i marchi che si sono alternati sono stati tanti e delle più svariate maison.
Longines
Zenith
Dracip
Ghitor
Kolster
Roskopf
Ogines
Operarius
Spera
...
E molti altri...
Tutti questi comprendevano forniture di soli orologi da tasca...Dal 1927 La fornitura diventa quasi esclusivamente ad appannaggio di PERSEO, salvo alcuni periodi negli anni 60 e 70 dove marchi come SPERA ed UNIVERSAL GENEVE intervallarono questa sorta di "monopolio".


QUESTIONE DELL'ASSEGNAZIONE
Gli orologi dei ferrovieri, come per quelli dei militari, e per ogni tipo di dotazione offerta a un corpo statale, venivano concessi ai dipendenti i quali erano tenuti ad indossarlo durante l'orario di servizio. Tali orologi uscivano dalla fabbrica senza alcun numero di serie esterno, e con le sole iniziali FS impresse sul fondello e stilizzate in varie fantasie (i primi modelli addirittura non recavano la sigla FS), solo successivamente, quando essi venivano affidati dall'amministrazione ad ogni singolo ferroviere, l'orologio veniva "assegnato", ossia, veniva impresso sul fondello (con tecniche a punzone o a martello, in linea di massima a caldo e comunque si trattava sempre di un lavoro semi-manuale) un numero progressivo, che erroneamente viene definito "di matricola", ma che non corrisponde al numero di matricola del ferroviere che lo riceveva. Questi (i ferrovieri) capitava che acquistassero di tasca propria gli orologi, anche di marche diverse da quelle concessionarie, ma dello stesso stile FS e vi facessero incidere il proprio numero di matricola. Questi venivano comunque impressi in un momento successivo rispetto alla produzione dell'orologio, per questo i numeri di assegnazione risultano diversi da quelli che possono trovarsi all'interno del fondello o sulla meccanica che sono stati incisi dai produttori del calibro e delle casse. Può anche capitare a volte di trovare numeri storti o non in linea tra loro, o ancora, impressi in maniera sbilenca rispetto alla cassa. Altra possibilità è che questi siano stati acquistati dai ferrovieri negli spacci aziendali. Capita infatti che alcuni modelli, realizzati e mai assegnati venissero invece destinati alla vendita "interna", attraverso esercizi di vendita esclusiva a favore del personale ferroviario.

Molto spesso si trovano degli orologi con fondello marcato FS, ma senza assegnazione: Perchè?
Questi orologi non sono dei falsi, semplicemente venivano prodotti sullo stile di quello delle FS da vari marchi, anche blasonati, per essere venduti al pubblico come uso civile. Altri sono stati prodotti appositaente per il personale FFSS ed hanno giaciuto nei magazzini delle ferrovie senza mai essere stati materialmente assegnati ad un ferroviere. Questo da una parte può rivelarsi un vantaggio per il collezionista: infatti spesso e volentieri i "non assegnati" sono quelli che si trovano nelle migliori condizioni estetiche e meccaniche, proprio perchè in linea di massima non sono mai stati utilizzati, anche se hanno d'altro canto, meno attrattiva e meno storia poichè non hanno mai realmente "prestato servizio".

Allego anche il link del blog dove puoi vedere una raccolta di esemplari FS,aggiungo solo che Spera e Universal Geneve negli anni 60 e 70 come correttamente riportato intervallarono il monopolio Perseo ma non al punto da interrompere le forniture infatti esistono un buon numero di perseo assegnati risalenti a quel periodo,lo sò per certo visto che mio zio ne possiede uno.

http://orologivintage.blogspot.it/2011/ ... geria.html

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Messaggioda bubbo » 18 gen 2014 23:02:30

Grazie Giorgio della recensione sugli orologi Perseo, ne posseggo un paio, nessuno dei due assegnato, a dispetto da quanto scritto nell'articolo pero' hanno lavorato molto. il primo ha il quadrante ristampato mentre il secondo lo ha restaurato. L'articolo da te riportato a ridestato il mio interesse verso i Perseo. Domani ne indosso uno!

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Messaggioda Sandrino » 19 gen 2014 18:10:47

Grazie anche da parte mia Giorgio, anche mio nonno aveva un cipollone Perseo di cui andava molto fiero:

Perseo[1]red.jpg


Perseo[2]red.jpg


Anche questo esemplare non è assegnato e non ha marchi FS incisi sulla cassa: il nonno (che praticava le FS solo come semplice trasportato quando saliva o scendeva dal Varesotto dove abitano le sorelle di mamma) lo acquistò infatti presso un orologiaio che trattava in particolare questa marca grosso modo, secondo i ricordi di mia madre, nei primissimi anni '60.
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Messaggioda Sandrino » 19 gen 2014 18:29:31

Questi invece sono i miei Eberhard:

couple[3]red.jpg


Il più vecchio è il celebre "mod.40" e risale alla fine degli anni '50 (era quello di papà... :cry: ) mentre il secondo è della seconda metà degli anni '70.
Entrambi i pezzi sono perfettamente funzionanti, a differenza del cipollone che, purtroppo, è fermo da tanto, troppo tempo.

Ora due parole due sulla maison di La Chaux De Fonds amata anche da Nuvolari direi siano quasi d'obbligo Giorgio...trovi?
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Ultima modifica di Sandrino il 16 gen 2016 21:44:12, modificato 1 volta in totale.

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Messaggioda giuliasuper69 » 20 gen 2014 10:40:21

Beh riassumere 130 anni di storia quanti ne ha la Eberhard non è semplice.
Partiamo da Nuvolari...il suo amore per gli orologi Eberhard è un pò una abilissima mossa commerciale della maison svizzera che oltre a sposnsorizzare eventi legati al mondo dellle auto d'epoca e specificamente il GP Nuvolari di Mantova ha realizzato più versioni di un fortunato cronografo dedicato all'asso del volante e più recentemente ha donato al museo Nuvolari un orologio da tasca degli anni 30 con funzione di sveglia,per sottolineare il legame..l'unico certezza però storica del legame sta però in una custodia col marchio Eberhard ritrovata tra le cose del campione ma null'altro.
Prima di passare alla breve sintesi va detto che esclusi gli inizi artigianali già dagli anni 20/30 la casa non produce salvo pochi casi movimenti in proprio ,ma modifica e perfeziona meccanismi prodotti da altri quali Eta e Valjoux su tutti a volte anche in esclusiva per lei come nel caso del celbre Extra Fort..
Storia:
Tutto ha inizio nella località La Chaux-de-Fonds, nella culla dell’orologeria svizzera, nel 1887, grazie a Georges-Emile Eberhard, figlio di un orologiaio di Berna, che, a sua volta da vita ad un laboratorio poco più che artigianale per la produzione di ottimi tasca dando, nel contempo inizio allo studio della cronografia ad essi applicata.
Riassumendo, brevemente le tappe più importanti dell'evoluzione del marchio bisogna segnalare, nel 1919 il lancio di un cronografo da polso con attacco snodato e fondo a cerniera.

Poi, nel 1926, la direzione dell’azienda passa definitivamente ai figli del fondatore.
Negli anni Trenta i cronografi Eberhard & Co. sono al polso degli Ufficiali della Regia Marina Militare Italiana e nel 1935 la maison crea un cronografo a due pulsanti con arresto e rimessa in marcia senza ritorno a zero..c.d flyback o ritorno in volo
Il marchio svizzero continua a rivoluzionare il mondo dei cronografi svilupando o e commercializzando dei modelli molto apprezzati e con la creazione, nel 1939, di un modello dotato di contatore delle ore e di un dispositivo rattrapante che consente il doppio cronometraggio.
Dopo la seconda guerra mondiale la manifattura, acquista una buona fetta del mercato e inizia a produrre anche orologi da donna, facendo leva su fascino e lusso femminile, finchè, alla fine degli anni Cinquanta la maison presenta un gioiello dell’orologeria meccanica destinato a divenire famoso tanto da essere reinterpretato nel 1999 e ricommercializzato con notevole successo: " il modello Extra-fort con rimessa a zero dei secondi a slitta ,senza abbandonare la produzione di ottimi segnatempo solo ore altrettanto apprezzati dal mercato.
Nel decennio successivo cominciano ad essere sviluppati anche i primi movimenti elettronici firmati Eberhard & Co e nel 1970 la collezione Sirio presenta molti elementi innovatori, in un periodo in cui la orologeria meccanica subisce l'attacco dei movimenti elettrici a led e/o mossi al quarzo.

Negli anni Ottanta l’azienda rilancia il cronografo meccanico e progetta il Chronomaster Frecce Tricolori, il cronografo dedicato alla più celebre pattuglia acrobatica del mondo.
E, nel contempo, lancia la serie degli "Aviograf" che resterà in produzione fino alla fine del decennio.
Intanto il Marchio, ormai conosciuto a tutti, è nella seconda fase della sua vita e, nel 1987, a celebrare il centenario della maison, sarà la collezione di cronografi Navymaster, che riporta le date commemorative sul quadrante, mentre nel 1992 il cronografo Tazio Nuvolari festeggia il centenario della nascita del celebre mito dell’automobilismo.
Nel 1996 la maison presenta una serie di nuovi modelli come il Traversetolo, il Tazio Nuvolari “Grande Taille” e il Tazio Nuvolari Rattrappante “Géant”, cui si aggiungerà il modello Tazio Nuvolari-Vanderbilt Cup nel 2003.

La ricerca continua dell’azienda la condurrà, nel 1997, alla creazione dell’orologio Otto giorni, un modello meccanico manuale che si carica una sola volta in otto giorni, grazie ad un particolare dispositivo di carica a molle sovrapposte e agli inizi del nuovo millennio la maison lancia sul mercato ancora nuovi modelli: nel 2001 Chrono 4, il primo cronografo con i contatori allineati (nel 2008 in versione “Grande taille”), nel 2004 il modello “Roue à Colonnes Grande Date” della collezione Extra-fort, l’anno seguente il modello Temerario e nel 2006 la collezione di orologi subacquei Scafodat.

E...a chiusura della storia, in epoca ormai attuale, Eberhard & Co. per celebrare i suoi 120 anni, nel 2007, lancia sul mercato il Chronographe 120ème Anniversaire.

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Messaggioda giuliasuper69 » 20 gen 2014 10:44:19


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Messaggioda Moramax » 20 gen 2014 12:17:42

[ img ]
Questa è la tartaruga Cheli donata da D'Annunzio a Tazio Nuvolari .Non so se era gia il logo di Nuvolari o se divenne tale dopo questo dono comunque era anche sul quadrante del suo Eberhard e viene inciso sul quadrante dei recenti eberhard modello Nuvolari
Ricordo di aver letto che L'orologio del "Nivola" fu rubato dalla sua casa museo a Mantova
Ho sempre adorato questo disegno e l'idea che lo usasse il Mantovano mi è sempre parsa ironica ...e poi è un simbolo di forza e caparbietà ..secondo me il logo è in stile decò (quello del grattacielo Chrysler , delle Caffettiere Bialetti e del film muto Metropolis per intenderci :lol: ) viste le linee dritte e le la presenza di superfici sfaccettate e piatte
Questo oggettino invece mi è perso bello ma un po bombato per essere in stile Decò
L'ho trovata qui mentre cercavo un immagine del logo di Nuvolari
http://www.scalarchives.it/web/ricerca_ ... rt=9&luce=

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Messaggioda giuliasuper69 » 20 gen 2014 16:35:21

Onestamente dell'orologio di Nuvolari non sò nulla di più di quanto ho detto,anche nel sito del museo Nuvolari fanno solo riferimento all'astuccio e non all'orologio.
Per quanto riguarda la tartaruga fù un dono di D'Annunzio con dedica "All'uomo più veloce l'animale più lento" precisamente si trattava di una spilla,successivamente il grande Tazio lo adottò come proprio stemma replicandolo anche sulla carlinga del suo aereo personale.

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Messaggioda Giulio84 » 21 gen 2014 03:16:15

grazie mille per le info sui perseo, :D :D :D

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giuliasuper69
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Messaggioda giuliasuper69 » 19 feb 2014 17:50:34

Spero di non passare per esibizionista ma vi parlerò di alcuni miei orologi,tutte cose normali con l'eccezione di uno che descriverò in seguito,a tutti però per motivi vari sono assai legato a prescindere dal loro valore o raffinatezza meccanica.Più avanti parlerò di quelli da tasca uno del nonno,uno del bisnonno e uno del trisavolo risalente a fine 700...e sì a casa mia è tradizione conservare e tramandare.
Inizio con il più vecchio tra quelli da polso,ereditato da mio nonno materno che lo ebbe in regalo per la laurea,anno 1931.L'orologio è un Berthoud marchio scomparso da più di 50 anno e recentemente riesumato dalla Chopard...ma attenzione scomparso il marchio ma non la fabbrica tuttora esistente e prestigiosa la Universal Geneve.
Di seguito dei brevi cenni storici:
Ferdinand Berthoud ( nato nel 1727, morto nel 1807) era un importante fabbricante francese di orologi ed anche autore di numerosi trattati e manuali tecnici di orologeria come:

- Essai sur l’Horlogerie,
- Traite des Horloge Marines,
- Histoire de la mesure du temps.

Pubblicò anche numerosi altri studi e ricerche contenenti una grande massa di utili informazioni riguardanti la storia, la teoria e la pratica dell’arte orologiera, trattando anche le invenzioni di Harrison’s, Sully’s and Le Roy’s, ed in generale con quanto di tecnico conosciuto alla sua epoca nel campo della orologieria.
Nel 1897, Louis Berthoud, discendente di Ferdinand, si associò con Georges Perret formando la “Perret & Berthoud” e continuando a produrre orologi a solo marchio Berthoud
Nel 1898, i due soci fondarono una nuova manifattura di orologi chiamata Universal Geneve
Da quel momento la storia della Berthoud Co. è strettamente connessa a quella della Universal Geneve.Il marchio Berthoud è stato infatti attivo fino agli anni 40 con il solo logo sul quadrante mentre i movimenti dal 20 circa erano già marcati Universal

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Messaggioda giuliasuper69 » 19 feb 2014 17:56:44

Ed ecco l'orologio,completamente revisionato nella meccanica circa 4 anni fà ma con il quadrante originale con tutti i segni del tempo...sulla sinistra della cassa si possono notare i cardini per aprire il quadrante.A livello meccanico monta un movimento a 18mila alternanze/ora con 15 rubini incastonati e ponti rifiniti una raffinatezza per l'epoca.
[ img ]

bubbo
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Messaggioda bubbo » 19 feb 2014 23:40:11

molto particolare questo orologio, Giorgio. Mai visto nulla di simile


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