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giuliasuper69
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Messaggioda giuliasuper69 » 25 nov 2013 17:53:57

Riapro questo topic dedicato all'altra mia grande passione ovvero le lancette rigorosamente d'epoca.I miei preferiti sono quelli che vanno dagli anni 40 agli 80 sia solo tempo che crono,complicati,salatrini etc etc.Non ho una marca preferita in assoluto solitamente sbavo per i Patek Philippe,Piaget(ne ho uno) e Vacheron Costantin,ma li amo tutti anche quelli assai popolari o del tutto sconosciuti tipici dei decenni compresi tra gli anni 50 e i 70 fatti da piccole case assemblatrici oggi scomparse.Amo i meccanici,un pò meno gli automatici,non prendo in considerazione gli orologi al quarzo perfetti per carità ma che giudico entusiasmanti come un auto elettrica...
Il campo è sconfinato e vedremo di batterlo in lungo e largo ,oggi inizio con due orologi che di pregiato dal punto di vista meccanico non hanno nulla anzi,ma rappresentano il tipico design di un decennio i 70 cui siamo tutti legati,parlo degli Heuer-Leonidas Easy Rider Jacky Ickx e del Sorna Jacky Ickx.Questi orologi nascono da un contratto di collaborazione /sponsorizzazione tra il pilota belga e la Huer-Leondas casa di assoluto prestigio oggi nota col marchio Tag-Heuer,ma non sempre l'unione di due grandi nomi vede la nascita di un grande prodotto,infatti in questo caso si trattava di modelli economici anzi direi quasi di uno specchietto per allodole,richiamare il cliente con la forza del nome e l'impatto del design rifilandogli una meccanica di basso costo.
Entrambi gli orologi montanno un calibro E.B.(Ebauches Bettlach)8420 a 17 rubini,il movimento cronografico è assai delicato e quasi irreparabile,particolarità il funzionaento al contrario dei pulsanti cronografici ossia start e stop col pulsante a ore 4 azzeramento con quello a ore 2.Oggi godono di un ritrovato interesse spuntando anche discrete valutazioni che prescindono dalla loro qualità.

L'Heuer-Leonidas
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giuliasuper69
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Messaggioda giuliasuper69 » 25 nov 2013 17:55:43

e il Sorna c.d. cornuto o bullhead per la disposizione dei tasti cronografici
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Diego

Messaggioda Diego » 25 nov 2013 18:26:51

Grazie cucì uno dei miei vecchi post preferiti, leggerò avidamente, da te avrò solo da imparare.

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giuliasuper69
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Messaggioda giuliasuper69 » 28 nov 2013 12:13:11

Da svariati decenni indossiamo orologi da polso,ma è interessante sapere come nascono e quando iniziano a diffondersi rispetto ai più tradizionali orologi da tasca.
Il primo in assoluto lo si deve ad una donna precisamente alla regina di Napoli e sorella di Napoleone Carolina,essa commissionò nel 1810 a Abraham Louis Breguet (fondatore della omonima casa e padre della orologeria moderna) un piccolo orologio bracciale ,più un gioiello che un orologio vero e proprio ma diede l'idea,infatti i vestiti delle donne all'epoca privi di tasche impedivano di fatto l'uso delle tradizionali "cipolle".
Bisogna fare un salto al 1868 perchè vi sia un secondo esemplare e l'unico giunto ai giorni nostri ad opera della più importante manifattura di orologi di tutti i tempi la Patek Philippe.
La vera industrializzazione perà si ha a partire dal 1904 quando uno dei pionieri della aviazione il brasiliano Santos-Dumont commissionò alla maison Cartier un orologio da indossare al polso con ampio cinturino pratico per la lettura durante il volo,quell'orologio ebbe un enorme successo ed è di fatto il papà di tutti gli orologi da polso e pur evoluto e con diverse meccaniche è ancora oggi prodotto col nome di Cartier modelllo Santos,restando tuttavia fedele alle dimensioni e all'estetica del modello del 1904.
In foto un modello degli anni 20
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Messaggioda lucaar227 » 28 nov 2013 21:43:01

Pensa io ho ancora il Timex "funziona ancora" che mi aveva regalato mio padrino per la comunione e devo dire che è fatto bene xchè e volato dal secondo piano giù dal balcone e non si era fatto nulla, può darsi che sia stata una botta di fortuna.

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giuliasuper69
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Messaggioda giuliasuper69 » 02 dic 2013 18:07:09

lucaar227 ha scritto: devo dire che è fatto bene xchè e volato dal secondo piano giù dal balcone e non si era fatto nulla, può darsi che sia stata una botta di fortuna.


Sicuramente hai avuto fortuna,ma mi dai il pretesto per parlare di due sistemi nati proprio per scongiurare i danni da caduta negli orologi,infatti gli urti anche non necessariamente troppo violenti possono incidere sul bilanciere,l'architrave dell'intero meccanismo fino a spezzarlo.
Per ovviare a questi rischi nel corso dei decenni si è ricorsi a vari sistemi,il più famoso e diffuso è l'Incabloc.Questo, accessorio, oggi fondamentale per la sopravvivenza dell’orologio, fu inventato nel 1933 (ma il marchio “Incabloc” fu registrato in U.S.A l’otto ottobre del 1957) da due ingegneri del Politecnico di Zurigo, tali Georges Braunschweig e Fritz Marti che crearono la Porte-Escapment S.A (Portescap dal 1981) a La Chaux-de-Fonds.L’idea che fu all’origine della nascita di Incabloc fu quella di proporre ai fabbricanti d’orologeria, un antichoc completo, preassemblato e adatto ad ogni tipo di movimento.In pratica una sorta di ammortizzatore
Ancora oggi questo dispositivo continua ad equipaggiare un numero eccezionale di orologi meccanici di manifatture svizzere e non.
Quando un orologio cade a terra da un’altezza di un metro, il bilanciere subisce una forza equivalente a 5000 volte il suo peso.
Inizialmente, l’energia dell’urto trasferita dall’asse del bilanciere viene interamente assorbita dal blocco ammortizzante, nella seconda fase il sistema si ricentra immediatamente e con estrema precisione. Quindi, è grazie a queste funzioni che il corretto marciare dell’orologio non viene pregiudicato.
Il sistema in un disegno degli anni 50

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Messaggioda giuliasuper69 » 02 dic 2013 18:21:47

L'altro sistema più semplice ma non meno efficace è l?incaflex brevettato dalla Wyler Vetta e consistente nell'allungamento e relativa curvatura dei bracci del ponte intorno al bilanciere così da formare una gabbia protettiva.Per dimostrare l'efficacia del sistema alla presenza di un notaio un orologio dotato di tale sistema venne lanciato dalla Torre Eifell a Parigi e tra lo stupore generale rimase funzionante.Negli anni 50 sempre a scopo dimostrativo venne organizzata una campagna pubblicitaria che prevedeva il lancio da un elicottero all'interno di uno stadio prima dello svolgimento della partita.Sempre nello stesso periodo presso i rivenditori ufficiali erano presenti dei modelli dell'orologio posti sopra uno scivolo al fine di farli cadere da una distanza di circa 50cm ,collegati ad un arganetto che li ritirava su per poi farli ricadere all'infinito dimostrando il perfetto funzionamento dell'orologio.Piccola nota curiosa sulla Wyler Vetta,durante il fascimo stante il divieto dell'uso di nomi stranieri la casa decise di commercializzare i propri prodotti col marchio Vetta per la sola ltalia e così è stato dal 32 fino agli anni 80 quando si è tornati al vecchio marchio Wyler Vetta.
Pubblicità dell'epoca
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In questa foto si vede il meccanismo con i ponti allungati
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Messaggioda bubbo » 02 dic 2013 22:00:35

Grazie Giorgio anche io ho un Sorna Bullhead identico a quello postato. Confermo la semplicita' e bruttezza del movimento, ma l'orologio e' carino!

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Messaggioda rossogamba » 04 dic 2013 21:26:40

Premetto che sono del tutto impreparato in campo orologi, raramente indosso quello da polso, ma volevo postare qualche immagine di due cipolloni a cui sono molto affezionato, poiché appartenuti rispettivamente al nonno e al papà.

Il primo - quello del nonno – è di marca AD ASTRA WATCH (???) ed è in oro 18k; sul coperchietto in fronte reca le iniziali “AG” (Antonio Gambino) mentre aprendo il coperchietto posteriore si possono notare delle incisioni fatte forse in occasione di qualche evento importante (non si riesce a leggere molto bene neppure con la lente di ingrandimento ma mi pare vi sia scritto Exposition Universelle, ma non so di che anno, il nonno era del 1870). Aprendo ancora si accede al meccanismo.

Il secondo invece era di papà, sempre oro 18k, marca ELGIN (???) donato probabilmente alla nascita o al battesimo. Anche qui aprendo il coperchietto posteriore si accede alla cassa che in questo caso è liscia, e da questa poi al meccanismo.

Entrambi hanno la propria catena e sono perfettamente funzionanti (ogni tanto li faccio camminare), quello del nonno è anche corredato della sua custodia originale.

Giorgio, se conosci queste marche sei in grado di darmi qualche informazione in più sulla loro storia?

QUELLO DEL NONNO

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Ultima modifica di rossogamba il 04 dic 2013 21:31:19, modificato 1 volta in totale.

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Messaggioda rossogamba » 04 dic 2013 21:27:08


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Messaggioda rossogamba » 04 dic 2013 21:27:39


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Messaggioda rossogamba » 04 dic 2013 21:27:59


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Messaggioda rossogamba » 04 dic 2013 21:28:37

QUELLO DI PAPA'

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Messaggioda rossogamba » 04 dic 2013 21:28:57


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Messaggioda rossogamba » 04 dic 2013 21:29:16


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Messaggioda rossogamba » 04 dic 2013 21:29:38


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Messaggioda giuliasuper69 » 05 dic 2013 10:47:37

Parto da quello di tuo padre,la Elgin nasce nel 1864 negli Stati Uniti precisamente nell'Illinois presso Elgin,ma il nome originario della ditta era National Watch Company,successivamente chiamata Elgin's e dai primi del 900 Elgin nome che mantenne fino alla chiusura avvenuta a metà anni sessanta.Era la più grande manifattura di orologi americana e più della metà degli orologi prodotti nel 900 nel suolo statunitense sono marchiati Elgin,parlo di manifattura in quanto si occupavano solo della produzione dei movimenti mentre le casse venivano commissionate a ditte esterne,prevalentemente piccoli orafi vicini allo stabilimento(un indotto ante litteram) Si tratta di una casa che aveva pur nella produzione di massa elevatissimi standard produttivi cosa riscontrabile anche nel tuo,dalle rifiniture di lavorazione del movimento ad occhio dovrebbe trattarsi del Model 1 grade 95,tipica anche la smaltatura del quadrante e i numeri romani comuni a tutta la produzione dai primi del 900 fino agli anni 20,esiteva anche una seconda linea più economica sempre con piccoli secondi a ore 6 caratterizzata dal quadrante non smaltato e dalle casse gol filled 14k(non una placcatura ma qualcosa di meglio ossia l'applicazione sulla cassa in acciaio di uno strato di oro pari a quasi la metà del peso della stessa).Inizialmente la casa produceva un solo movimento con parti intercambiabili atte al montaggio su casse di diversa forma.Oggi specie oltreoceano sia per la storia sia per la facilità di ritrovamento dei ricambi sono pezzi abbastanza ambiti nei limiti di quanto lo sono gli orologi da tasca rispetto a quelli da polso.
Per quello di tuo nonno posso solo azzardare un ipotesi che mi viene dal nome e dalla presenza della stella sul quadrante,potrebbe trattarsi di uno Junghans casa tedesca attiva nella foresta nera e autrice di ottimi orologi nel periodo che va da fine 800 fino agli anni 40 poi diventerà ben più commerciale(ma questa è un altra storia).Dicevo della Junghans,inizialmente prima di marcare i propri orologi con la J o col nome completo aveva adottato proprio una stella come simbolo,poi modificata da 5 a 8 punte e alcuni modelli prendono il nome Astra (siamo ai primi 900),la tipologia di quadrante mi fà pensare ad un modello databile intorno al 900/910 e qui l'assenza del nome della casa e la presenza della stella potrebbe trovare una spiegazione nella produzione italiana della casa tedesca,infatti circa nel 903 uno dei due fratelli Junghans rilevò a Venezia precisamente alla Giudecca una manifattura orologi facendo di fatto nascere la prima vera fabbrica di segnatempo italiana,questioni relative all'utilizzo del nome potrebbero aver portato all'utilizzo del solo simbolo e nnn del nome.Ripeto è solo un ipotesi per quanto affascinante ma non ho certezze.

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Messaggioda Moramax » 05 dic 2013 14:21:23

giuliasuper69 ha scritto:.....infatti circa nel 903 uno dei due fratelli Junghans rilevò a Venezia precisamente alla Giudecca una manifattura orologi facendo di fatto nascere la prima vera fabbrica di segnatempo italiana,questioni relative all'utilizzo del nome potrebbero aver portato all'utilizzo del solo simbolo e nnn del nome.Ripeto è solo un ipotesi per quanto affascinante ma non ho certezze.


Ma il rossogamba non è veneto ??? forse è più che un ipotesi ...ipotizzo che gli orologi dei nostri nonni andassero a regione ...nel senso che queste vecchie case di orologi erano tantissime e alcune erano più diffuse in alcune regioni e altre in altre ,del resto allora non c'era internet la televisione la pubblicità etc e quindi credo che andassero alla orologeria e comprassero quello che offriva ...
Per il resto Giorgio non ho parole ...fra un po ti posto i mei per farteli "periziare" anche se sarà un ripasso di quanto gia detto nel vecchio forum.. a parte un ultimo nuovo acquisto .....
Ultima modifica di Moramax il 05 dic 2013 14:22:37, modificato 1 volta in totale.

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Messaggioda rossogamba » 05 dic 2013 14:21:35

Interessantissima la storia della Elgin, grazie Giorgio, anche in questo campo la tua conoscenza lascia a bocca aperta. Anche l'ipotesi sull'origine dell'altro orologio potrebbe essere verosimile e in ogni caso affascinante (avevo una sveglia Junghans).
Al di là di tutto sono due oggetti a cui sono molto affezionato poichè ricordi di famiglia, e ogni tanto mi piace accostarli all'orecchio per sentire il loro ticchettio.

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Messaggioda rossogamba » 05 dic 2013 15:04:54

Moramax ha scritto:Ma il rossogamba non è veneto ???

Abito a Treviso da 46 anni ma non sono veneto, basta guardare il mio avatar, e poi scusa Max, ma Gambino ti sembra un cognome veneto? :wink:


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