Pompa Spica: il diavolo non è poi così nero...
Inviato: 23 nov 2018 17:55:16
I pregiudizi – si sa – sono duri a morire e ammetto che pure io ne avevo parecchi riguardo la pompa di iniezione Spica. O per meglio dire, il mio era un sentimento contrastato tra il timore, da un lato, e la voglia di saperne di più, dall’altro, per un oggetto misterioso che conoscevo poco e sul quale mi barcamenavo con qualche regolazione di massima pur senza sapere con precisione cosa succedesse all’interno della pompa.
La pompa Spica: croce (tanta) e delizia (poca) di ogni Montreal, e in generale di ogni Alfa dotata di iniezione meccanica, tanto da indurre spesso alcuni proprietari a convertire la propria vettura ad una più tradizionale alimentazione e carburatori. Eppure sta pompa iniezione continuava ad intrigarmi, perché c’era anche chi diceva “…se la Spica è regolata a puntino, la macchina va che è una meraviglia…”, quindi se è un problema di regolazione fatta a dovere, perché non ci proviamo anche sulla mia?
E qui si presenta un altro problema scaturito da un altro pregiudizio: chi sa mettere le mani come si deve sulla Spica? In Italia sono le ben note tre o quattro officine specializzate e, senza nulla togliere alla loro competenza e alla volontà di applicarsi su un oggetto così complicato, parlando di interventi specialistici è lecito attendersi anche un conto finale “molto speciale”.
L’occasione si è presentata questa primavera, quando, parlando con un amico anche lui possessore di Monty, mi dice che la pompa della sua macchina l’ha revisionata personalmente. Questa persona lavora nel campo delle lavorazioni meccaniche e la Spica la conosce molto bene; alla mia faccia perplessa risponde molto candidamente: è un oggetto meccanico, la sua logica non ha segreti, quello è! Mi faccio coraggio e, seguendo alcune dritte, rimuovo la pompa dalla macchina e la porto a casa sua per una revisione generale.
Questa lunga premessa per dire due cose: la pompa Spica non è una cosa strana e rognosa, è uno spettacolare meccanismo degno di un orologio svizzero, è il formidabile prodotto del genio italico, di chi l’ha progettata, di chi l’ha costruita e di chi l’ha industrializzata; comprendendo i suoi segreti ho imparato ad amarla e ad ammirarla e fa tristezza sapere che a Livorno dove sorgeva la fabbrica ora c’è una pizzeria.
La seconda cosa è che non necessariamente si deve avere un nome famoso per essere titolati a mettere le mani su queste automobili un po’ particolari; è necessaria tanta competenza, tanta esperienza, una profonda conoscenza dell’oggetto che si ha in mano e, non ultima, un pochino di umiltà.
Di seguito la varie fasi del lavoro.
La pompa Spica: croce (tanta) e delizia (poca) di ogni Montreal, e in generale di ogni Alfa dotata di iniezione meccanica, tanto da indurre spesso alcuni proprietari a convertire la propria vettura ad una più tradizionale alimentazione e carburatori. Eppure sta pompa iniezione continuava ad intrigarmi, perché c’era anche chi diceva “…se la Spica è regolata a puntino, la macchina va che è una meraviglia…”, quindi se è un problema di regolazione fatta a dovere, perché non ci proviamo anche sulla mia?
E qui si presenta un altro problema scaturito da un altro pregiudizio: chi sa mettere le mani come si deve sulla Spica? In Italia sono le ben note tre o quattro officine specializzate e, senza nulla togliere alla loro competenza e alla volontà di applicarsi su un oggetto così complicato, parlando di interventi specialistici è lecito attendersi anche un conto finale “molto speciale”.
L’occasione si è presentata questa primavera, quando, parlando con un amico anche lui possessore di Monty, mi dice che la pompa della sua macchina l’ha revisionata personalmente. Questa persona lavora nel campo delle lavorazioni meccaniche e la Spica la conosce molto bene; alla mia faccia perplessa risponde molto candidamente: è un oggetto meccanico, la sua logica non ha segreti, quello è! Mi faccio coraggio e, seguendo alcune dritte, rimuovo la pompa dalla macchina e la porto a casa sua per una revisione generale.
Questa lunga premessa per dire due cose: la pompa Spica non è una cosa strana e rognosa, è uno spettacolare meccanismo degno di un orologio svizzero, è il formidabile prodotto del genio italico, di chi l’ha progettata, di chi l’ha costruita e di chi l’ha industrializzata; comprendendo i suoi segreti ho imparato ad amarla e ad ammirarla e fa tristezza sapere che a Livorno dove sorgeva la fabbrica ora c’è una pizzeria.
La seconda cosa è che non necessariamente si deve avere un nome famoso per essere titolati a mettere le mani su queste automobili un po’ particolari; è necessaria tanta competenza, tanta esperienza, una profonda conoscenza dell’oggetto che si ha in mano e, non ultima, un pochino di umiltà.
Di seguito la varie fasi del lavoro.