Gli uomini dell'Alfa
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Jarama 27.9.1970
Hezemans e Picchi (primo e secondo con la GTAm) festeggiano la vittoria con i meccanici Autodelta
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Ultima modifica di Sandrino il 30 dic 2015 12:22:26, modificato 1 volta in totale.
Toine Hezemans e Liane Engeman presso i box del Circuit Paul Ricard - 12.9.1971
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
Targa Florio 68 box di Cerda
Da sx Donatella De Adamich,Camillo Marchetti,Ignazio Giunti,Nino Vaccarella,Andrea De Adamich
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
L'Ing. Chiti con Niki Lauda al Museo
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
L'ing.Dario Radaelli,tra i padri dei sistemi iniezione Alfa e del sistema C.E.M. oltre che titolare di una moltitudine di brevetti dell'Alfa,posa con Guido Moroni presso lo stabilimento della Ricardo in U.K. nel 1970
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
Bruno Bonini al volante di una Gta
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
Imola '68
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
Giuseppe Petrilli presidente dell'IRI dal 1960 al 1979, e causa delle dimissioni di Luraghi da presidente dell'Alfa Romeo
Giuseppe Petrilli (Napoli, 24 marzo 1913 – Roma, 13 maggio 1999) è stato un politico italiano, noto soprattutto per avere ricoperto le cariche di Commissario europeo agli Affari Sociali (1958-1960) e poi di presidente dell’IRI per quasi vent’anni (1960-1979).
Laureato in Matematica ed in Statistica, iniziò la sua carriera in ambito universitario, per poi passare alla presidenza dell’Inam. Politicamente vicino ad Amintore Fanfani, nel 1958 fu il primo italiano a ricoprire la carica di Commissario europeo, nella Commissione Hallstein. Nel 1960 fu richiamato in Italia prima della fine del suo mandato per ricoprire l’incarico di presidente dell’IRI.
La presidenza dell’IRI
Petrilli fu presidente dell’IRI per quasi vent’anni, dal 1960 al 1979, attraversando sia il periodo del “miracolo economico” che quello della crisi. Negli anni ’60 l’IRI era indicato come modello positivo di intervento dello stato in economia; nel 1967 Petrilli pubblicò un libro intitolato Lo Stato imprenditore: validità ed attualità di una formula, in cui veniva esaltato il ruolo dell’IRI nell'economia italiana, e che fu tradotto in diverse lingue. Negli anni ’70, con la recessione, la funzione dell’IRI cominciò ad essere messa in discussione, ma Petrilli rimase presidente. La sua gestione fu criticata per la tendenza ad accentrare i poteri di gestione su di sé e su pochi dirigenti a lui fedeli (che vennero soprannominati “gli alani di Petrilli”). Notevole fu il suo scontro con il presidente dell’Alfa Romeo Giuseppe Luraghi, che finì per dimettersi dalla carica per sottrarsi alle pressioni ricevute per realizzare un terzo stabilimento Alfa in Irpinia, collegio elettorale dell’allora ministro dell’Industria Ciriaco De Mita. La sua immagine fu offuscata dall’emergere di alcuni scandali finanziari che coinvolgevano le società del gruppo e dai cattivi risultati di gestione. Nonostante ciò, Petrilli rimase presidente fino al 1979, quando divenne senatore eletto nelle liste della Democrazia Cristiana. Nel 1985 la procura di Milano avrebbe chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere contro il senatore Petrilli per la costituzione di fondi neri, derivanti da somme sottratte alla disponibilità di alcune società controllate dall’IRI. Petrilli fu assolto per prescrizione dall’accusa di falso in bilancio.
Giuseppe Petrilli (Napoli, 24 marzo 1913 – Roma, 13 maggio 1999) è stato un politico italiano, noto soprattutto per avere ricoperto le cariche di Commissario europeo agli Affari Sociali (1958-1960) e poi di presidente dell’IRI per quasi vent’anni (1960-1979).
Laureato in Matematica ed in Statistica, iniziò la sua carriera in ambito universitario, per poi passare alla presidenza dell’Inam. Politicamente vicino ad Amintore Fanfani, nel 1958 fu il primo italiano a ricoprire la carica di Commissario europeo, nella Commissione Hallstein. Nel 1960 fu richiamato in Italia prima della fine del suo mandato per ricoprire l’incarico di presidente dell’IRI.
La presidenza dell’IRI
Petrilli fu presidente dell’IRI per quasi vent’anni, dal 1960 al 1979, attraversando sia il periodo del “miracolo economico” che quello della crisi. Negli anni ’60 l’IRI era indicato come modello positivo di intervento dello stato in economia; nel 1967 Petrilli pubblicò un libro intitolato Lo Stato imprenditore: validità ed attualità di una formula, in cui veniva esaltato il ruolo dell’IRI nell'economia italiana, e che fu tradotto in diverse lingue. Negli anni ’70, con la recessione, la funzione dell’IRI cominciò ad essere messa in discussione, ma Petrilli rimase presidente. La sua gestione fu criticata per la tendenza ad accentrare i poteri di gestione su di sé e su pochi dirigenti a lui fedeli (che vennero soprannominati “gli alani di Petrilli”). Notevole fu il suo scontro con il presidente dell’Alfa Romeo Giuseppe Luraghi, che finì per dimettersi dalla carica per sottrarsi alle pressioni ricevute per realizzare un terzo stabilimento Alfa in Irpinia, collegio elettorale dell’allora ministro dell’Industria Ciriaco De Mita. La sua immagine fu offuscata dall’emergere di alcuni scandali finanziari che coinvolgevano le società del gruppo e dai cattivi risultati di gestione. Nonostante ciò, Petrilli rimase presidente fino al 1979, quando divenne senatore eletto nelle liste della Democrazia Cristiana. Nel 1985 la procura di Milano avrebbe chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere contro il senatore Petrilli per la costituzione di fondi neri, derivanti da somme sottratte alla disponibilità di alcune società controllate dall’IRI. Petrilli fu assolto per prescrizione dall’accusa di falso in bilancio.
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Ultima modifica di Giulio84 il 14 gen 2016 10:02:23, modificato 1 volta in totale.
Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
Non conoscevo Petrilli. Per me oltre Luraghi, il niente.
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
Grazie come di consueto a Giulio per l'approfondimento, ma Petrilli non è certo stato un uomo dell'Alfa Romeo.
Proprio a Petrilli si deve imputare l'inizio della fase di declino dell'Alfa; a questo proposito si veda il carteggio tra Luraghi e Petrilli che avevo postato nelle pagine precedenti.
Una considerazione personale: nel 1986, ai tempi della cessione dell'Alfa Romeo, Prodi è stato sotto i riflettori dell'opinione pubblica italiana ed estera (oltre che di tanti appassionati) per la sciagurata svendita alla fiat, ma quello compiuto dal "mortadella" non è stato altro che l'ultimo atto di una tragedia che iniziò molti anni prima proprio ad opera di Petrilli.
Proprio a Petrilli si deve imputare l'inizio della fase di declino dell'Alfa; a questo proposito si veda il carteggio tra Luraghi e Petrilli che avevo postato nelle pagine precedenti.
Una considerazione personale: nel 1986, ai tempi della cessione dell'Alfa Romeo, Prodi è stato sotto i riflettori dell'opinione pubblica italiana ed estera (oltre che di tanti appassionati) per la sciagurata svendita alla fiat, ma quello compiuto dal "mortadella" non è stato altro che l'ultimo atto di una tragedia che iniziò molti anni prima proprio ad opera di Petrilli.
Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
ho pensato di inserirlo qui per non perderlo nella sezione personaggi famosi a memoria della causa delle dimissioni di Lurgaghi
infatti all'immagine ho premesso: " Giuseppe Petrilli presidente dell'IRI dal 1960 al 1979, e causa delle dimissioni di Luraghi da presidente dell'Alfa Romeo " :wink:
la figura di prodi all'Iri è controversa, per sua stessa ammissione, venne incaricato alla presidenza quando oramai la situazione era in gran parte compromessa e le forze della mala-politica ne avevano intaccato la solidità, successivamente incaricato (con forti ingerenze e pressioni) della sua riorganizzazione poi sfociata nello smantellamento imposto dall'accordo con i commissari europei.
Da segnalare il documentario "Alcune domande sull'IRI - l'IRI verso il 2000 " commissionato e voluto dallo stesso prodi al suo arrivo per fotografare lo stato della situazione nel cinquantesimo di fondazione dell'ente
http://camera.archivioluce.com/camera-s ... l-IRI.html
sulla fine e le privatizzazioni è interessante andare a ricercare quanto annotò la corte dei conti su tale processo
www.ilgiornale.it/news/corte-dei-conti- ... zioni.html
infatti all'immagine ho premesso: " Giuseppe Petrilli presidente dell'IRI dal 1960 al 1979, e causa delle dimissioni di Luraghi da presidente dell'Alfa Romeo " :wink:
la figura di prodi all'Iri è controversa, per sua stessa ammissione, venne incaricato alla presidenza quando oramai la situazione era in gran parte compromessa e le forze della mala-politica ne avevano intaccato la solidità, successivamente incaricato (con forti ingerenze e pressioni) della sua riorganizzazione poi sfociata nello smantellamento imposto dall'accordo con i commissari europei.
Da segnalare il documentario "Alcune domande sull'IRI - l'IRI verso il 2000 " commissionato e voluto dallo stesso prodi al suo arrivo per fotografare lo stato della situazione nel cinquantesimo di fondazione dell'ente
http://camera.archivioluce.com/camera-s ... l-IRI.html
sulla fine e le privatizzazioni è interessante andare a ricercare quanto annotò la corte dei conti su tale processo
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
Giulio84 ha scritto:ho pensato di inserirlo qui per non perderlo nella sezione personaggi famosi a memoria della causa delle dimissioni di Luraghi
E hai fatto bene, ma guarda che la mia osservazione non era una critica, dopotutto la linea che questo forum ha sempre cercato di seguire è sempre stata l'obiettività, e la storia dell'Alfa Romeo purtroppo è fatta anche di queste pagine tristi e difficili.
Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
:D
quoto
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
Guido Moroni (immagine tratta da FB)
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
1971
Carlo Chiti presenta un nuovo tipo di serbatoio carburante in materiale incombustibile per vetture da gara
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Re: Gli Uomini dell'Alfa Romeo
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